Per la prossima estate lasciate stare quei fatti “vado a Londra 15 giorni, che così imparo l’inglese” che tanto non è vero, lo sappiamo tutti. Date retta a noi, fatevi un bel festival. E ritenetevi anche fortunati perché si dia il caso che qui noi abbiamo confezionato per voi un pacchetto di esperienze di seconda mano selezionate, con non troppa cura, durante il Rock En Seine. Il festival parigino ha saputo farsi voler bene nonostante gli headliners atroci (Placebo-Green Day) e un’escursione termica sahariana, conquistandoci da subito con un tripudio di lucine e festoni, che quasi sembrava di aggirarsi in un mega carillon. Inoltre quelli del Rock En Seine si sono rivelati anche generosi, avendoci dato la possibilità di regalare due abbonamenti partecipando ad un contest, e molto disponibili (grazie ragazzo col computer, se non fosse stato per te, saremmo ancora fuori ai cancelli, sarchiaponi* come siamo).
Altro punto a favore: gli orari possibili. Niente di troppo estenuante, si cominciava alle 4 del pomeriggio e si finiva non oltre l’una, aspetto importante per chi, come noi, non fa uso di alcun tipo di stupefacente (mamme, ci auguriamo voi stiate leggendo).
Insomma proprio una cosa ben organizzata, noi ve lo consigliamo!
di Francesca Schizzo e Diego Giovannettone
1) Se esiste un pass press esiste anche un’area press. Insisti e la troverai, ma se chiedi fai prima
2) Non passare l’estate ad imparare a memoria i testi di Frank Ocean. Si ammalerà e non verrà
3) Piuttosto concentrati su Mercy, che ai francesi piace assai
4) Le caramelle portatele da casa
5) L’impermeabile pure (Francesca l’ha comprato ad Aprile, ragazza previdente). Per i preservativi ci pensano loro. Ma non fare come noi, usali.
6) Bellissima Reptile dei Citizens! anche ascoltata correndo sulla tangenziale di Parigi
7) Che te ne frega di vedere i The Knux quando puoi arrivare alla fine e beccarti un po’ di casino su “One more time”
8) Non menatevi nel pogo dei Bloc Party se vi sta a cuore ritirarvi con entrambe le scarpe
9) Se vivete male il fatto di non avere più 17 anni, non andate a sentirvi Para one a Parigi. Solo underage
10) Teki Latex è grasso, molto più di quello che credi
11) Sentite, ma voi… i Sigur Ros… in che lingua li cantate?
12) Ripeto, non capisco perché Brodinski e Gesaffelstein si prendano la briga di essere così bravi se sono già così belli
12) Paul Smith levati quel cappello, il 2007 è finito 5 anni fa. OT: A-Trak vale pure per te.
13) Non pensare che nel 2012 di Noel Gallagher ormai non se ne abbia più bisogno. Alla prima nota di Don’t Look Back In Anger piangerai sentendoti vecchio e rimpiangendo gli Oasis
14) I Black Keys hanno fatto più spettatori dei Green Day e dei Placebo messi assieme. E’ una buona notizia
15) C’era comunque il pienone per i Green Day. Nel 2012. E questa non è assolutamente una buona notizia
16) I Passion Pit ci insegnano quanto il look di una persona sia superfluo rispetto al bene che puoi volergli
17) Non esiste una “Angel” dei Gabriel, ma una “Gabriel” dei Lamb, che i Grandaddy non hanno mai coverizzato. Se non sei un fan di Moccia non improvvisare
18) “Giuro che una volta mi stavo litigando la camicia che aveva quella dei Little Dragon con una messicana al meercato delle pezze”
19) E comunque mille sorrisi per i Little Dragon
20) Crediamo davvero di esserci persi l’esatto momento in cui i Foster The People sono diventati i nuovi Maroon5
21) Ai Beach House limonavano tutti. Tranne noi.
*Sarchiaponi: Individuo generalmente maldestro nel vivere. Fesso.