(vogliate perdonare la licenza poetico-citazionista del titolo, converrete con me che ci stava tutta)
A marzo 2012 è uscito (per Unhip Records) S, che se faceSSimo un sondaggio tra i redattori di DLSO probabilmente risulterebbe il disco italiano più amato dell’anno. Almeno a giudicare da quante pagine di questa rivista abbiamo riempito di caratteri per descriverlo, e per raccontarvi il mondo dei Drink to me (ragazzi della provincia piemontese fin lì cavalcati soprattutto dalla critica più colta, ma poco conosciuti al grande pubblico e sottovalutatissimi).
Già a gennaio scriveva Fabio Nirta che si trattava di un disco stupendo (e il primo singolo, Henry Miller, sembrava dargli ragione); a febbraio si accodava Giacometti con la sua recensione; a marzo ce lo facevamo raccontare dalla band e già circolava il primo remix, a cura di RRRocco; a proposito di circoli, pochi giorni dopo Stefania li intervistava al Circolo degli Artisti; ad aprile era Populous a presentarci un altro remix, stavolta dal passato (recente) della band, e a giugno erano gli Esperanza a cimentarsi con un nuovo brano; per concludere, pochi giorni fa, con la “balconata” dei ragazzi, una cui bellissima versione di Picture of the sun veniva filmata da IOSuONOFUORI.
I Drink to me in questi giorni hanno festeggiato il loro 200esimo concerto (e secondo me solo nel 2012 rischiano di sfiorare quota 100, se ci si mettono d’impegno), e deciso di celebrare la ricorrenza mettendo a disposizione IN DOWNLOAD “LIBERO” (nel senso che potete anche non pagare) anche i primi due album, Don’t Panic, Go Organic (2008) e Brazil (2010). Vi lasceremo perciò il player per ascoltare (e scaricare) entrambi, di modo che anche i ritardatari si possano consolare. Fatevi dire un paio di cose ancora, già che ci sono (così imparano a lasciarmi carta bianca).
La prima è che i premi secondo me sono fatti per essere contestati e discussi (ottimo pretesto per parlare di musica), ma santoddio per una volta quello che KeepOn ha assegnato ai Drink to Me come rivelazione del 2012 (sebbene piuttosto tardivo e in un certo senso persino grottesco) mi fa ben sperare per il futuro della musica live in questo paese, considerando che a votare in quel contesto sono i direttori artistici di alcuni tra i club più importanti che abbiamo.
La seconda è che mi piacerebbe che in queste occasioni si riscoprisse un minimo il gusto (che non è né vintage né nostalgico, cari miei giovanotti degli anni zero) per le DISCOGRAFIE delle band. Non se ne può più del consumo usa&getta che sempre più spesso facciamo della musica, del fatto che dopo 3 mesi un disco è vecchio, e se per 3 giorni non ne ascoltiamo uno nuovo ci prendono gli attacchi di download compulsivo e iniziamo a vagare sperduti su soundcloud in cerca della prossima cosa da postare (altro che next big thing). Facciamo che ora vi scaricate queste due (o tre, se non avevate già S) perle e ogni tanto ve le mettete addosso, proprio come farebbero vostra madre o vostra nonna, che le loro le tirano fuori per le occasioni importanti. Di band italiane in questo paese ce ne sono, e non sono poche: noi di DLSO cerchiamo pure di farvelo capire con le buone, approfondendo i discorsi quando riteniamo che ne valga la pena; non possiamo anche mettervele fisicamente nelle orecchie.
“S”
“BRAZIL”
“DON’T PANIC, GO ORGANIC”
(e poi c’è anche un bello split con gli Edible Woman, in streaming)
…se vi sono piaciuti (e non l’avevate già fatto, disgraziati!) andate subito a iscrivervi ALLA PAGINA FB DELLA BAND!