Questa recensione dovrebbe iniziare con un “riassunto delle puntate precedenti”, come si faceva una volta negli sceneggiati televisivi. Ma siamo in epoca di Google e Wikipedia, e cosi, se non siete pratici della band della quale stiamo per parlare, il consiglio è quello di andare a fare un a piccola ricerca in rete, tanto per farvi un idea. Non vi preoccupate, tanto quando sarete tornati noi saremo ancora qui. Per tutti gli altri, andiamo avanti parlando del ritorno dei Dinosaur Jr. nella loro versione 2.3, ovvero l´uscita del loro terzo album dopo la reunion della formazione originale, quella composta di J Mascis, Lou Barlow e Murph.
Certo, se questo disco fosse un film si definirebbe “di genere”, ma nel suo genere questo è un grande disco.
Infatti, lasciatisi alle spalle le velleitá di successo trasversale del periodo su major label, i Dinosaur Jr fanno la loro cosa, il classico Alternative Rock a stelle e strisce, e lo fanno al meglio. Gloriosamente straccione come si deve.
L´album si apre alla grande con “Don´t pretend you didn´t know” e “Watch the Corners”, all´insegna del piu tipico stile dolce-amaro di J Mascis, melodie geniali ed accattivanti unite ad un suono di chitarre iperdistorto e furioso che raggiunge i punti piu alti nei suoi tanto celebrati assolo, come sempre epici. Nelle tracce seguenti, Mascis si concede qualche raffinatezza stilistica in brani compositivamente piu ambiziosi che regalano dinamicitá al disco e si mostra generoso nei confronti del amico-nemico Lou Barlow, concedendogli lo spazio per due sue composizioni, “Ruin” e Recognition”.
Per gli appassionati e vecchi aficionados una raccolta di canzoni da ascoltare, se non altro per i gia citati e tanto celebrati solo di chitarra- come sempre da pelle d´oca- ma che potrebbe riservare belle sorprese anche ai piu distratti o semplicemente curiosi.