Buon mercoledì pomeriggio, lettore di Passaporto. Nel mondo ci sono tante cose meravigliose che dovresti conoscere. Una di queste è Virginia Mori, illustratrice di stanza a Pesaro, ma nata a Cattolica. La sua specialità sono i disegni fatti con la penna scura, i soggetti preferiti sono signorine con i capelli lunghi e neri vestite da collegiali e poi le piace tanto realizzare corti in cui i suoi personaggi prendono vita. Qui vi facciamo vedere Il gioco del silenzio, che non è il suo lavoro più recente, ma è il nostro preferito, e le cose belle non subiscono il tempo. A seguire l’intervista di cui, con lo stesso garbo con cui ci ha risposto, la ringraziamo.
L’ultima cosa fatta prima di rispondere a questa intervista.
Bere caffè.
La musica che ispira di più il tuo lavoro.
È una domanda difficile , è un po’ come quando ti chiedono che musica ascolti… non so mai rispondere, perché dipende sempre dal momento che sto vivendo, comunque nell’ultimo periodo ho asocltato molto Austra, Ladytron, The Cure, Csi…. ma poi non è detto che sia quella che ascolto di più ad influenzare i miei disegni: per esempio l’ultimo disegno l’ho fatto dopo aver ascoltato per caso su internet il brano Cheerleader di St.Vincent. In più adoro andare ai concerti di gruppi della mia zona, ultimamente fra Emilia Romagna e Marche c’è un bel fermento musicale che attraversa i più svariati generi; solo per citarne alcuni della mia città (Pesaro): Versailles, Camillas, Altro, Gomer, Be Forest, Stri, Maria Antonietta, Brothers in Law, Death In Plains, General Decay, Forma, etc.
Hai un’intera giornata da trascorrere da sola, in casa. Cosa fai?
Io vivo da sola fuori città e lavoro a casa, dunque è un po’ come chiedermi cosa fai tutti i giorni! In genere quando sono a casa da sola dunque lavoro, disegno, ascolto musica; ma appena posso ovviamente se non ho da lavorare e ho l’umore giusto, mi catapulto fuori!
Il super potere che vorresti avere.
Leggere nel pensiero.
Il colore e la forma senza i quali non potresti vivere.
Il colore: il bianco.
La forma: l’uovo.
Mandaci una foto della tua scrivania in questo momento.
Quand’è stata l’ultima volta che hai fatto una cosa per la prima volta?
A questa domanda mi si è svuotata la mente un po’ come quando ti chiedono “cosa hai mangiato ieri”, non lo so mai! In realtà spero di fare ogni giorno qualche piccola cosa per la prima volta; per esempio oggi per la prima volta ho risposto a questa domanda.
Nei tuoi video e nelle tue illustrazioni tutto parte da capelli lunghi e neri. Perché?
È difficile da dire, probabilmente se lo sapessi spiegare non continuerei a disegnarli, credo siano una specie di ossessione e credo che i capelli abbiano una simbologia molto forte e a seconda di come li si rappresenta possono comunicare un diverso significato a chi li osserva, di solito non mi interessa comunicare un significato preciso, ma solo sensazioni.
Disegni per malinconia o per gioia?
Disegno un po’ per tutto.
Se ti dico Dance Like Shaquille O’Neal, cosa mi disegni?