Molti di voi probabilmente già conosceranno i Das Racist, ma visto che non ne abbiamo mai parlato qui, mi sento in dovere di raccontarveli. I Das Racist sono un trio hip hop di Brooklyn dalle origini un po’ indiane un po’ sudamericane un po’ sanfrancischiane, un po’ di qua un po’ di là: meltin pot, come si amava dire negli anni novanta. Un paio di anni fa la mia fidanza (come si amava dire negli anni novanta), mi fa ascoltare una canzone che è questa qui sotto e me ne innamorai (della canzone dico, della mia ragazza ero già innamorato).
Che sballo eh ciurma? (come si amava dire negli anni novanta)
Di primo acchito il terzetto sembra molto fanfarone, giocherellone e strafottente, ma vi basta assistere ad un loro live per capire che sono ancora peggio. No dai, in verità fanno un rap molto intelligente (a volte) nonostante le apparenze. I loro primi due dischi sono “Shut up, Dude” e “Sit Down, Man” scaricabili gratuitamente dal sito del gruppo oppure ascoltabili in streaming dal loro bandcamp (clicca sui nomi dei due album). Il terzo invece si intitola “Relax”, è uscito un annetto fa ed è acquistabile da qui. Proprio da quest’ultimo lavoro è estratto il nuovo video, “Girl”, in cui si vede un matusa (come si amava dire negli anni novanta) ballerino degli anni ottanta che pedina a passi di danza un bel bocconcino (come si amava dire negli anni novanta).
Potrei dirvi un sacco di altre cose, ma poi che barba ragazzi, è tempo di andarsi a bere un’aranciata sgranocchiando delle noccioline! (come si amava fare negli anni novanta)