Ecco finalmente due galline bianche che sanno menarsela per bene su di un beat dirty. Conosciamo le Heart Streets già per una release risalente all’anno scorso, passata quasi inosservata, e per la partecipazione, con i loro vocal vocoderizzati, al singolo Changes dei Lol Boys, mentre siamo in attesa dell’album di debutto, previsto per il 2013. Nel frattempo ci hanno appena sganciato un video dalle poche pretese per il singolo Collision, uno scarno black & white che inquadra le movenze killer delle due. L’attitudine gangsta-soul è chiara e non perdono occasione di ostentarla tramite quel canale comunicativo vecchio come il mondo detto linguaggio del corpo. Che valga da lezione per tutte le fancy chick lì fuori che non hanno familiarità coi concetti di grindin’, twerkin’ o jerkin’: se in pratica siete delle frane a sbattervi quando parte il pezzo rough rap, prendete esempio dalle Heart Streets e dalle movenze esibite nel sopracitato video, di cui vi daremo una pratica guida, per sopravvivere anche sui dancefloor più selvaggi.
Innanzitutto cementate i piedi a terra (le vostre Jeffrey Campbel riusciranno a donarvi la stabilità necessaria), con un’apertura delle gambe larga almeno quanto le vostre spalle, piegate leggermente le ginocchia e iniziate a far leva su queste, dando vita ad un perpetuo movimento sussultorio che scandirà tutta la vostra performance. A questo punto iniziate ad oscillare le braccia avanti e indietro come fossero pendoli coatti e prendete coscienza del vostro bacino, che tra un po’ dovrete risvegliare dal torpore in cui l’avete gettato dall’ultima volta che avete inforcato un hoola-hop. La testa rotea leggermente, supportata dalle spalle, come se una shampista ruminante ve la stesse massaggiando prima di ossigenarvi i capelli, e subito dopo il bacino, già mentalmente preparato, inizia ad assecondare la bassline sulla quale ve la state menando, come se eseguisse un solfeggio in chiave di violino, tutto secondo movimenti armonici e sensuali, senza aver paura di destabilizzare il baricentro del vostro corpo, ma al contrario ribellandovi ad’esso. Afferrato ciò, fate tanta, ma tanta pratica, e se doveste diventare delle pro ricordate che il lussureggiante mondo del twerkin’ amatoriale caricato su youtube non aspetta che voi.