Il I giugno scorso è uscito (per Killer Pool Records, e distribuito da Goodfellas) NO, il secondo Lp dei romani Kardia, attivi ormai da dieci anni ma giunti a una svolta importante della loro carriera, dopo il cambio di line-up e di stile.
Paolo Alvano (basso e voce), Valerio Lundini (chitarre ed elettronica) e Alessandro Emberti Gialloreti (percussioni e cori), a più di 4 anni da Kaleidocristo (il precedente lavoro), sembrano aver fatto “il grande passo”, riscoperto una vena new wave/dark, innestando però su questa un cantato pop e un mai invasivo, ma pure rilevante contributo elettronico. Creando in conclusione un mix capace di distinguerli sin dal primo e più distratto ascolto dai troppi epigoni dei Cure e dei Joy Division, che inesorabilmente si affacciano sul mercato e sui palchi della penisola ogni anno, a frotte.
Ne parliamo a distanza di un’estate, approfittando di un’importante appuntamento per i Kardia, che proprio Venerdì 2 novembre al Traffic di Roma presenteranno il video di “Settembre” (realizzato da Carlo Roberti – Solobuio Visual Factory). Abbiamo chiesto ai ragazzi di scaldare le dita raccontandoci questo disco che tanto abbiamo apprezzato:
1. La Stabilità
No all’instabilità, alla precarietà. Si alla lungimiranza, alla fantasia, alle ambizioni.
Questo, senza voler per forza fare retorica, è uno specchio in cui guardarsi, farsi delle domande ed eventualmente riconoscersi, oggi, nella desolata Italia postberlusconiana.
2. Rondini
Questa è la foto della fine di una relazione.
E quello che si è tentato di fotografare, non era tanto l’addio in se, che poi sarebbe stato uguale a qualsiasi altro addio. Volevamo fare della gratuita e grottesca ironia sulle pene d’amore…ed in particolare sui dvd, i libri e le tv che, chi ti lascia non si pone il problema di restituirti!
3. Settembre
No, non ti dimenticherò mai, anche se sei volato via di notte. Per strada. Da solo.
Una notte di tre anni fa la tangenziale est si è portata via uno dei più bei sorrisi mai visi in questa città unta e claudicante. E con quel sorriso, vaste porzioni d’adolescenza. E si sa, l’adolescenza, quando non la puoi condividere nel ricordo, hai il dubbio di averla vissuta davvero o di averla soltanto sognata.
4. Shooting Stars
No, non fermarmi adesso.
Questo è un modesto e personalissimo inno all’amore obliquo. Alla felicità a propulsione egoista. Al gesto sconsiderato. All’incoerenza e alla passione.
5. Hiroshima
Tu non sei certo migliore di me.
Ogni persona che hai amato, quando se va, scava un solco dentro di te. Come il cratere di una bomba atomica. Polverizza tutto intorno e ti costringe a ricostruire. A ricostruirti, nel segno di un disprezzo e di un’irriverenza praticamente fisiologiche.
6. Suore
Non credo nel perdono, tantomeno nella chiesa, ancor meno nel denaro.
Non credo sia necessario aggiungere altro..
7. La Tempesta
Accettare il cambiamento, a denti stretti.
Avete mai interrotto una convivenza? Fatto scatole e bagagli e via? Per noi è più o meno così..
8. Etica
No, non sto piangendo; ho l’allergia.
Un’ode alle cose della vita per cui ti arrovelli, ti affanni e perdi il sonno e ragione. In fondo poi, sono le stesse che ti rendono più giovane e maledetto di certi tuoi coetanei.
9. Vincoli
No, non sono perfetto ma mi sento un gran fico.
Il tempo passa e il passato è una foresta di piccoli, perfetti, miracolosi fallimenti.
10.L’inganno
Anche se lo conoscevo non voglio venire in televisione a dire “erataaaantonabravapersooona”.
L’ennesima, neanche troppo velata critica allo sdoganamento televisivo del dolore, del qualunquismo paralizzante. Quando arriva Melancholia?
11.Vertigine
Non muoio neanche stavolta.
E così è stato. Nonostante le fratture e il cuore sgonfio. Siamo ancora tutti in piedi.
Basta non voltarsi mai.
ISCRIVETEVI ALLA PAGINA FACEBOOK DEI KARDIA