Eleonora nel 2005 ha realizzato un video dal titolo Starman: si chiedeva osservando teneramente un uomo volante who is the starman? Is he an alien that flyes faster than light? Is he a guardian angel? None can say it. Forse lei stessa appartiene a questa categoria, quella di chi si impegna con costanza ogni giorno sognando di portare un po’ di magia nella vita di tutti noi. E’ il bello del mestiere d’illustratore, è il bello di amare il proprio lavoro. Una parola in più ti rovinerebbe l’incanto dell’intervista della settimana ad una veneziana dagli occhi grandi, Eleonora Marton:
P.S. Non siamo una webzine politicamente schierata, no.
Disegnare è come?
Mangiare il tuo piatto preferito.
Hai un feticcio irrinunciabile?
Adoro le fanzine. Guardarle, collezionarle, e soprattutto farle. Ho cominciato nel 2005, quando ho fondato con il mio amico Davide LooptheLoop Press, nome attraverso il quale facevamo uscire dei libretti che raccoglievano le sue storie e le mie illustrazioni.
E un personaggio che ti ha ispirato particolarmente durante la crescita?
Non ne ho uno in particolare, ho sempre seguito gli artisti e illustratori che in qualche modo sentivo più vicini al mio lavoro. Mio fratello ha avuto un ruolo importante, ha frequentato l’Accademia di Belle Arti prima di me, e vedere quello che faceva e studiava mi ha portata a fare la stessa scelta.
Quali sono le tue Best Things On Earth?
Oggi direi: svegliarsi tardi, una scodella di porridge, Sarah 587 nel giradischi, mia nipote di due anni che fa lo zombie, l’odore di castagne, i collant di lana, e Il segreto di Lady Audley.
Ci mandi una foto della tua scrivania in questo momento?
Quando lavori su commissione hai la stessa libertà di quando illustri per puro piacere?
È una domanda un po’ difficile, perché da una parte nei progetti personali ho un libertà totale, ci sono solo io con le mie idee. Ma dall’altra parte mi piace molto il processo di collaborazione con gli art director, e le “limitazioni” che ti vengono date (un testo, un tema, un titolo da seguire) in realtà ti offrono nuove sfide. E anche questo porta a una liberazione.
La tua miglior amica che lavoro fa invece? Hai imparato qualcosa osservando il suo da fare?
Il mio miglior amico è il mio ragazzo, è un artista, e passo con lui la maggior parte del tempo (condividiamo anche lo studio). Da lui ho imparato moltissimo, soprattutto a non aver paura di sperimentare con diverse tecniche e materiali.
La tecnica e il mezzo che ti danno il miglior risultato finale.
Pennello e china, riescono a darmi un risultato più spontaneo.
Il prossimo viaggio in programma, l’ultimo che hai fatto e quello che ricordi con più intensità.
Mi tocca rispondere Londra per tutti e tre! Il prossimo viaggio che farò sarà molto importante, di sola andata. L’ultimo che ho fatto è stato lo scorso agosto, per un ritrovo familiare. Quello che ricordo con più intensità è stato nel lontano 2003, un viaggio che ha cambiato tutto quanto.
Se ti dico Dance Like Shaquille O’Neal, cosa mi disegni?