Dar vita ad un’etichetta, nel 2012, è come fare stage diving senza avere la certezza di essere sorretti dalla folla. Il coraggio non manca però ai ragazzi della neonata Flying Kids Records, che esordisce con RNBW, primo lavoro dei romani Rainbow Island.
Il quartetto sforna cinque pezzi che, senza soluzione di continuità, ci regalano 40 minuti scarsi di allucinazioni pullulanti di droni, feedback, suoni che sembrano provenire da un sintetizzatore rotto e suggestioni 8-bit; tutto a far da sfondo a loop acidissimi. Il folle carrozzone sonoro si muove sui binari di un drumming destabilizzante e mai scontato.
“Nulla che somiglia a qualcosa, qualcosa che somiglia a un nulla” dicono loro, ma è inevitabile cercare riferimenti stilistici negli Animal Collective più sperimentatori e più distaccati dalla forma canonica di canzone, quelli di Here Comes The Indian, per capirci.
Rainbow Island fu, anzitutto, un videogame per Amiga degli anni 80 ed il disco non fallisce nell’evocare sgranati paesaggi in 2D a tinte fluo ed atmosfere irreali. La colonna sonora ideale per un pomeriggio di retrogaming e THC.
L’album è disponibile in LP in edizione limitata ed in download ad offerta libera a partire dal 5 novembre.