La tela vuole essere in questo caso più una metafora: rappresenta il supporto fisico che manca spesso alla cultura contemporanea gracile e scevra. A questo giro beccati un artista nel vero senso della parola: lui va dal bottegaio di fiducia, compra la tela, o una tavola di legno, o quello che cavolo gli pare a lui, e ci dipinge sopra. Ne escono fuori astrattismi cosmici e vibranti, innervature di colore che si emancipano dalla base piatta, sbavature ad acqua che sembrano rivelare il fondale di un mare profondissimo.
Il suo nome è Michael Cina, non ha nulla a che fare col quasi omonimo rapper-attaccabrighe per mestiere-wrestler John, ed è una delle firme grafiche della Ghostly Records (ha realizzato la copertina di Beams di Matthew Dear, per intenderci), etichetta che evidentemente ama il bello non solo in fatto di musica.
Ora sai chi è, ora non puoi più ignorarlo. È come quando a scuola hai visto per la prima volta sul libro d’arte le tele di Pollock, di Kandinsky o di Basquiat.
Per la serie: innamorarsi ogni giorno di qualcosa.