Inauguriamo il nostro column con uno speciale che inizia qui e proseguirà nelle prossime settimane. Abbiamo scelto un Paese: il Belgio. È capitato quasi per caso, rapiti dall’entusiasmo di una cara amica che ci è andata a vivere. Rimasti affascinati dal meltin’ pot umano di questa terra di mezzo, cuore dell’Europa, vicina a tutto e uguale a nessuno, ci siamo avventurati nella sua musica che, come spesso accade, ci ha fatto scoprire un Paese molto più della sua storia.
Iniziamo questo speciale presentandovi Disco Naïveté, non un semplice blog, ma il punto di riferimento belga e non solo per la musica di ricerca, istantanea dei gusti di giovani europei dai connotati in continuo mutamento. Le innumerevoli proposte e i ricchi approfondimenti potrebbero far pensare che dietro a questo portale si celi una squadra di calcio. In realtà Disco Naïveté prende vita dalla sola figura di Jarri (in foto sopra), timido e curioso fanciullo dalla cortesia d’altri tempi. È lui il primo ad aver colto al volo lo spirito di Blog Hunter e in quest’intervista ci ha raccontato come da semplice blogger appassionato di musica sia diventato uno dei portali musicali più seguiti al mondo.
BH: A one man blog: un blog con solo un uomo dietro. Resta difficile da pensarlo vista la quantità di informazioni che metti a disposizione ogni giorno. Come riesci a tenere insieme un blog così seguito tutto da solo? E come ha avuto inizio l’avventura di DN?
DN: Ho dato vita a Disco Naïveté nell’Ottobre del 2009. Proprio in quell’anno infatti avevo sviluppato una passione molto forte per la musica, spinto soprattutto da certe uscite discografiche di quel periodo. Da sempre sono stato un appassionato di quest’arte: imparavo i testi a memoria, cantavo e mi interessavo a tutto ciò che vi era collegato, ma quando ho iniziato l’università improvvisamente ho avuto molto più tempo libero per me stesso. Così, ho continuato a coltivare sempre di più il mio interesse: passavo giorno e notte a cercare su LastFM band e artisti a me sconosciuti e all’epoca ce n’erano davvero molti! Ascoltavo tutto quello che mi capitava sott’occhio e raccontavo ai miei amici le mie scoperte. Proprio per il mio costante aggiornarmi e il continuo parlare di ciò che ascoltavo, uno di loro mi consigliò un giorno di creare un blog; questo mi avrebbe dato così la possibilità di incanalare tutte quelle informazioni e condividerle in primis con i miei amici ma anche con un bacino di utenti più ampio.
BH: Blog Hunter è nato su Tumblr, la stessa piattaforma che hai scelto tu per DN. Il tuo design semplice ma colorato è stato elogiato da molti e ha contribuito a renderlo uno dei blog più seguiti in Belgio e non solo. Perchè hai scelto Tumblr?
DN: Come per ogni blog l’inizio fu molto lento, i primi 50 like su facebook erano tutti miei amici! Ci sono voluti mesi di post prima che gli altri lo notassero. Allora non consideravo frustrante la mancanza di attenzione perchè ritenevo il blog una specie di sfogo personale – come molti che oggi hanno Tumblr solo per farsi ispirare o condividere belle immagini- la mia era semplicemente una vetrina per mostrare il mio gusto personale nella musica. Naturalmente i visitatori erano i benvenuti, ma non era quello il mio obiettivo principale. Con il passare degli anni sempre più gente ha iniziato a leggere Disco Naïveté e a considerarlo una fonte affidabile dove trovare musica nuova ed emozionante. C’è stato un bel passaparola e il pubblico si è allargato. Oggi ci sono sempre più persone che si interessano a DN ma l’idea chiave che sta dietro a tutto ciò è sempre quella di tre anni fa: condividere le mie personali scoperte musicali.
Mi rende felice constatare che così tante persone fanno affidamento sul mio portale per trovare musica nuova. Io lo considero veramente un privilegio…e a quanto pare alle persone piace davvero!
Originariamente DN era su Blogspot. Dopo circa un anno è stato cancellato…un’esperienza devastante dato che in un solo colpo avevo perso tutto quello che avevo scritto. Considerai anche di smettere con il blog, ma ci tenevo troppo (era il mio luogo di sfogo) e i lettori erano rimasti male per la sua scomparsa (cosa che mi sorprese piacevolmente ai tempi) così decisi di riprovarci, stavolta con Tumblr. Mi sembrava una piattaforma semplice da utilizzare e mi piaceva il fatto che si potessero ribloggare i contenuti: era un ottimo modo per avere un feedback istantaneo alla musica che postavo.
Il design del blog è sempre stato basato sulla stessa idea (colorato, giocoso ma non infantile ne disordinato) per poi evolversi lentamente durante gli anni.
Non sono in grado di realizzare un design da solo, sono però stato molto fortunato ad avere degli amici talentuosi, a quali ho dato sempre carta bianca e che hanno saputo capire e assecondare l’atmosfera che più rappresenta DN e che io stesso volevo ricreare. Diverse persone si sono occupate dei diversi aspetti del blog ed è per questo motivo che il suo design risulta sempre più completo; grazie ai loro pareri diversificati e al loro gusto personale.
Sono molto soddisfatto dell’apparenza di DN adesso.
BH: Raccontaci qualcosa della scena musicale Belga. Ci sono artisti che trovi particolarmente interessanti?
DN:Per quanto possa sorprendervi, non sono molto aggiornato sulle realtà musicali belghe. La mia attenzione va altrove (nel resto d’Europa praticamente, haha!) e trascuro il Belgio. Per qualche strano motivo ho la convinzione che dal Belgio non possa uscire niente di buono, musicalmente parlando…non saprei spiegare perchè.
Recentemente però ci sono state due eccezioni che mi hanno affascinato e che incarnano quella qualità eccelsa che io cerco nella musica, sto parlando di Trixie Whitley e Imaginary Family. La prima è una giovane cantante che ora vive negli Stati Uniti. E’ un’artista intensa con una voce potente e molto soul. Suona un po’ come Adele ma più “indie” (qualunque cosa questo termine possa significare) e meno “zuccherosa” (la sua musica è piuttosto ruvida!). All’inizio del prossimo anno pubblicherà il suo album di debutto “Fourth Corner” e non vedo l’ora di sentirlo.
Imaginary Family invece è una cantante folk belga. Il suo è un sound leggero, molto narrativo e romantico. E’ il tipo di musica che ti ascolti sotto le coperte con una fumante tazza di cioccolata calda. Il suo EP di debutto “Hidden” è molto grazioso e sono in fremente attesa di sentire qualcos’altro di suo.
BH: Il nostro progetto nasce da una piccola idea con una grande missione, per certi versi molto simile alla tua: vogliamo creare un luogo dove le persone – gli italiani in particolare – possano scoprire musica nuova e interessante. Uno spazio dedicato alla ricerca personale, dove si possa scegliere in completa libertà, basandosi solo sui propri gusti e bisogni. Hai qualche consiglio da darci?
DN: Credo che l’aspetto più importante del “blogging” sia l’essere sempre fedeli a se stessi e ai propri gusti. Fai affidamento solo su di te e scrivi solo di quello che ti piace: solo così riuscirai a comunicare la tua passione e i lettori percepiranno la tua onestà. Solo in questo modo puoi dare un’anima al tuo blog, una “vibrazione” speciale che contagia le persone. Non scriverò mai di qualcosa che non mi piace o che non mi convince; inoltre, cerco sempre di essere imparziale, anche quando la band, l’ufficio stampa o l’etichetta sono miei amici. Leggo un bel po’ di blog…i miei preferiti in questo momento sono OverMuziek, Crack in the Road e SelfBlown. Sono blog curati da tre persone incredibili che parlano di musica nuova e appassionante. So che mi piacerà tutto quello che mi consiglieranno perchè in passato non mi hanno mai deluso. Leggo anche tanti altri blog e ovviamente mi ispiro a molti di loro. Credo sia molto importante immergersi “nella scena” e fare conoscenza con altri blogger, troverai sempre qualcosa che ti colpirà. Devo dire che tutte le persone che ho incontrato finora sono state molto carine e di piacevole compagnia.
Per finire, ecco a voi la “5 tracks” scelta da Jarri per rappresentare al meglio sé stesso e Disco Naïveté… ad ognuno la sua preda! Buon ascolto!
Lana Del Rey – Video Games
Beach House – Lover of Mine
Kate Bush – Hounds of Love
HAIM – Don’t Save Me
Antony and the Johnsons – Cripple and the Starfish
Leggi qui la versione in inglese.