L’illustratore di questa settimana è una persona speciale: oltre che un bravo freelance passato dalla moda alla grafica rimanendo eccellente in entrambi i settori, è anche una conoscenza personale di DLSO. Flavio Ceriello ha iniziato disegnando per diletto, influenzato dal ricchissimo immaginario della cultura partenopea che mille spunti offre a chi sa rielaborarli. E così lui ha fatto: dal cuore di Cristo, di cui vi porge diverse versioni per tutti i gusti, al grammofono da camera, dalla maschera di Pulcinella alla serie dedicata ai mediterranei modelli di barba maschile, ogni lavoro di Flavio porta con sé i tratti semantici della sua terra madre.
Scopri qui la sua passione e come la racconta a DLSO:
Tua mamma non voleva che facessi l’avvocato?
Mia madre è anomala per certi versi. Si intende di calcio, e sperava forse anche più di mio padre nella “classica” carriera da calciatore. Scherzi a parte, mi ha lasciato sempre grande libertà e non si è mai opposta in nulla, a parte una volta, quando frequentavo l’oratorio e facevo il chirichetto, si oppose al sacerdote che vedeva una carriera ecclesiastica nel mio futuro. Forse è stata l’unica volta in cui ci ha messo lo zampino.
Il tuo magazine di riferimento (cartaceo o online) quando vuoi essere aggiornato sui tuoi colleghi più hype.
Sinceramente non ho un magazine di riferimento. Seguo i miei colleghi sul web, sono in continua ricerca per avere sempre un confronto e per capire cosa c’è in giro. Ci sono diverse piattaforme dove poter visualizzare i lavori di migliaia di illustratori e designers, probabilmente è Behance Network il sito in cui trovo artisti davvero bravi e professionisti in genere, non solo nel campo dell’illustrazione, ma della comunicazione, della grafica, del design in generale.
Il libro che non hai mai finito di leggere.
Ho perso il conto degli anni da cui va avanti questa storia, davvero! Inizio a leggerlo e poi per svariati motivi, sempre diversi, non arrivo mai alla fine. E’ un libro di Stephen King, “Il Talismano”, fin da piccolo ho avuto grande ammirazione per i libri di questo scrittore e per i film ispirati ai suoi romanzi. “Shining”, per fare un esempio.
Ogni tanto penso al fatto che, lavorando di fantasia, riusciamo ad inventare mondi improbabili o oggetti futuristici, come, che so, uno schiaccianoci con le ali. Assurdità randomiche eppure possibili nella nostra immaginazione. E se dovessi inventare un colore? Come si fa ad immaginare un colore che non esiste? Quale inventeresti tu?
Secondo me ogni colore trova la sua adatta collocazione e il suo giusto senso, in base ai colori e gli oggetti che lo circondano. Poi spesso per me è una questione mentale, dipende dal tempo che c’è fuori o dal tipo di disegno, a seconda della situazione cerco il colore giusto, quello che si sposa meglio con gli altri. L’armonia è data dall’insieme di tanti elementi. Forse inventerei il colore “armonia”, mi viene in mente adesso, solo che è personalizzato per ognuno di noi, non tutti siamo sereni e armonici per le stesse cose.
La tua casa brucia. Cosa salvi?
Escludendo subito la risposta “la mia famiglia” che renderebbe quest’intervista pesante all’improvviso, ti dico..il mio gatto di nome Vienna, che è praticamente la mia ombra, il mio Mac, al momento non potrei ricomprarmene un altro, e alcuni vestiti a cui tengo molto, che allo stesso modo del pc non potrei ricomprare poiché la maggior parte del mio armadio proviene dai mercatini second hand. Ah, anche un album per disegnare stupendo che mi ha regalato mio fratello, che per ora è ancora bianco, aspetto sempre il progetto migliore per iniziare ad usarlo, sarebbe un peccato.
Non ti piange il cuore ogni volta che vedi la locandina disegnata per un evento maltrattata vicino a un palo della luce? Io non lo reggerei.
Fortunatamente non soffro per questo aspetto e riesco a reggere l’impatto con un mio flyer distrutto. Mi arrabbio di più quando gli organizzatori di eventi dimenticano di lasciare qualche copia per me. Spesso mi è capitato di trovarne qualcuna terra, in quel caso se non erano troppo deteriorate l’ho raccolte e l’ho portate a casa.
Ci mandi una foto della scrivania su cui stai lavorando in questo momento?
Puoi scegliere di vivere una vita parallela a questa. Chi sei e cosa fai in essa.
Adoro i paesi freddi e le metropoli, quindi vedrei una mia vita parallela nell’esatto contrario: un bar sulla spiaggia in Polinesia.
La massima soddisfazione per un illustratore.
La risposta può essere banale, ma credo che vedere un proprio lavoro pubblicato sia il massimo. Nel mio caso, la soddisfazione più grande sarebbe quella di vedere in giro persone con le shopping bag con le mie illustrazioni e il mio marchio, è un progetto che prima o poi, anche fra 10 anni, realizzerò.
Se ti dico Dance Like Shaquille O’Neal cosa mi disegni?