L’altro giorno mi hanno prestato un libro: “L’arte della felicità”.
In questo libro sono riportati tutti i dialoghi avuti dal dottor Cutler con─niente popò di meno che─il Dalai Lama.
Visto che il mio desiderio più grande è diventare una nonna obesa e il mio secondo desiderio è quello di raggiungere l’illuminazione, oggi ho deciso di mettere in pratica gli insegnamenti del Dalai Lama che si propone di avere un rapporto di empatia e intimità emotiva con tutte le persone che incontra. Sotto Natale, il secondo desiderio raggiunge quasi il primo.
La sua traduzione concreta di questo concetto, per me, ha significato attaccare bottone indistintamente con tutta la gente che ho incontrato alla stazione di Piazza Garibaldi a Napoli, dalle ore 14:00 alle ore 15:00…vi dirò…in effetti mi sento una persona migliore, ma ho portato a casa un un mal di testa esagerato.
Storia n°1 – La ragazza dai capelli rossi timida:
io: complimenti per i capelli, sono bellissimi.
Lei: grazie, anche i tuoi sono belli.
io: si, ma i tuoi sono lunghi.
Lei: stavo pensando di tagliarli.
io: perché mai?
Lei: perché sono stanca di essere fissata.
Storia n°2 – La donna dell’est con lo spiccato senso materno:
Lei: lo vedi quel bambino? (indicando un bambino romanì intento a chiedere l’elemosina) Quel bambino piace molto, delle volte io lo vede con le mani in tasca camminare vicino a treno, io chiamo lui“piccolo Boss”. Lui sempre chiede io come sto quando lo vedo e mi piace molto perché è molto…mhmmm
io: curioso
Lei: sì!
io: sei russa?
Lei: no io non sono mai stata russa, sono sempre stata bionda ahahahahah (umorismo ucraino)
Storia n°3 – l’ex autista di autobus:
Lui: mia figlia si è sposata un cafone arricchito di Xxxxxx. Quando erano fidanzati veniva a mangiare la domenica a casa nostra e si lamentava che mia moglie faceva il ragù troppo pesante. Tutte le volte quando volevo rispondere, mia figlia mi dava un calcio da sotto al tavolo e allora io ho cominciato a farmi i fatti miei.
Si sono sposati e dopo neanche due anni, mia figlia è tornata a casa perché dice che stanno in crisi e io sinceramente me l’aspettavo. Mi sono preparato da prima del matrimonio, perché uno che si lamenta apertamente del ragù della suocera, vuol dire che della vita non ha mai capito niente.
Storia n°4 – il responsabile delle risorse umane:
Lui: Uno tante cose deve far finta di non vederle. Passi avanti e chiudi un occhio. A dire la verità a volte le chiudi tutti e due. Il problema è che è difficile trovare collaboratori validi, pure per il call center. Certe volte vanno a fumare nella tromba delle scale antincendio con la scusa di andare in bagno. Oppure quando chiama qualcuno se sono impegnate rispondono e dicono PRONTO PRONTO e fanno finta sia caduta la linea. Io a volte non dico proprio niente perché al peggio…sinceramente a me non me ne importa proprio. Poi io sono laureato in Filosofia con 110 e lode, devi vedere quanto me ne importa se le ragazze del call-center fanno finta di andare in bagno e smontano venti minuti prima del previsto.
Storia n°5 – il venditore di accendini abusivo
Lui: lo vuoi l’accendino ricaricabile?
io: grazie mille ma io non fumo.
Lui: ma mi dai un euro e siamo contenti tutti e due.
io: ho capito ma non saprei che farmene.
Lui: lo regali al tuo fidanzato.
io: non fuma neanche lui.
Lui: ma allora non lo vuoi l’accendino?
io: no.
Lui: e allora non disturbare che sto lavorando.