Nascere gay e neri oggi è un po’ come una benedizione. Dopo che Obama ha reso la massima Once you go black, you never go back un anthem mondiale e Frank Ocean si è detto innamorato del suo amichetto del campeggio da quando aveva 19 anni, meravigliarsi che alla rude e nobile arte del rap possa associarvisi un maschione di animo gentile tuona anacronistico e pretestuoso. La verità è che indossare calzoncini di jeans e giacche modello varsity di pitone rifrangente, passando nel mentre da Tony&Guy per una ritoccata al colore, è velleità che possono permettersi in pochi, soprattutto se in tanta femminile vezzosità si ritrovano i suoni adamantini di quel ghetto che è la tua anima troglodita.
Le1f ha rilasciato il suo secondo mixtape dopo l’uscita di Dark York, si chiama Fly Zone ed è un susseguirsi di tracce tagliate prima di prendere il volo, di cui non firma la produzione, ma solo la parte vocale. I produttori coinvolti sono nella lista dei più pregiati esponenti del club-rap new yorkese, come Spank Rock, fino ad arrivare alle vibrazioni fredde di un norvegese d’eccezione, Drippin, padre di ben due delle tracce presenti nel mix. Fly Zone esce per la Greedhead and Camp & Street, side-label della Palms Out curata dallo stesso Le1f.