Dall’uscita dell’ultimo pezzo di Blake al relativo video sono passati appena tre giorni. La sensazione è quella di un oggetto che hai in tasca e aspetti il momento migliore per mostrarlo in pubblico. Dentro, c’è una fine del mondo pendente nel tempo, un’apocalisse dei sensi accompagnata dalla voce struggente e soulful di Blake. È un ritrovarsi e un perdersi nello stesso momento, mani sospese mentre cercano di dare una carezza ad un viso, il sole fuori che imbrunisce e il bosco che brucia silenzioso.
La regia è del danese Martin de Thurah, già video maker per What else is there dei Royksopp e per gli Editors di Bullets. Se dovesse finire il mondo, vorrei essere in sella ad una moto e avere la nirvanica Retrograde nelle orecchie.