Kaytranada se non l’hai già notato nei mesi scorsi, è bene che cominci a segnarlo sulla lista dei produttori da tenere d’occhio. L’artista di base a Montréal ci ha fatto innamorare ai tempi con i remix niente male di alcune tracce culto degli anni ’90, come la sempiterna Lady di Modjo o If della sinuosa Jacket Jackson. Rilascia ora il suo EP di debutto, che in realtà è quasi un album viste le otto canzoni di cui si compone, e rivela al mondo la sua stoffa ruvida su cui si poggiano suoni morbidissimi. Ci sono le tastiere e i beat digitali a dominare l’intero lavoro, ci sono i suoni sintetici e riverberati che fanno da tappeto ai vocals grassi tipici della trap in Club Bang e c’è la provocazione semantica di tracce come Holy Hole in a Donut, supportata anche da Lunice sulla BBC. Otto pezzi brevi e spezzati, ma fasciati di caldo R’N’B che ti fa dimenticare quando freddo faccia nella lontana e dispersiva metropoli canadese.