L’Harlem Shake, almeno nella versione post brano di Baauer, sta diventando il nuovo Gangnam Style. No giuro, non è un’esagerazione ma, almeno a livello mediatico la follia che sta crescendo attorno al ballo nato nel quartiere afro americano di Manhattan è la stessa che aveva pervaso web e piazze all’uscita del tormentone , made in Korea.
Il problema fondamentale è che quello che state vedendo in ogni salsa non è il vero Harlem Shake, è soltanto una deriva grossolana e poco fedele di un ballo nato circa trent’anni fa ed originariamente chiamato albee dal nome del suo creatore.
C’hanno provato un po’ tutti a fare i galli davanti ad una telecamera, dai Miami Heat (video) al Manchester City al completo, ma nessuno è riuscito a carpire il segreto; l’Harlem Shake di Al B. e dei Crazy Boyz era cosa differente.
A cavallo tra la fine degli anni ’80 e l’inizio dei ’90 il fenomeno cresce esponenzialmente, lo si balla nelle piste di pattinaggio del Bronx, nel Rucker Park di Harlem piuttosto che al Teatro di Apollo. Questa forma di danza comincia prepotentemente ad uscire fuori dai propri confini e ad espandersi, la gente riempie le sale per poter assistere a dei veri e propri contest a chi prima si lussa una spalla a furia di shakerarla velocemente.
L’Harlem Shake si espande così velocemente da diventare in poco tempo un fenomeno di massa. G-Dep inserisce la danza nel video del suo singolo “Special Delivery” che arriva fino al numero 3 di Billboard nella chart dei singoli Rap. Anche artisti come Eve e Diddy non rimarranno immuni al fascino del ballo delle spalle shakerate.
Con un consistente salto temporale arriviamo al 2006 anno in cui il rapper Young B usa nel video per la sua “Chicken Noodle Soup”, una danza che è una sorta di evoluzione moderna del ballo di Harlem da cui trae gran influenza. Più che il brano è il ballo stesso che l’accompagna a divenire mainstream nel giro di poco tempo fino ad arrivare al “Saturday Night Live“.
Ora dopo questo viaggio temporale nell’evoluzione di un ballo, diventa importante la voce della gente del quartiere; da quelli che lo hanno visto nascere a chi se lo è visto tramandare i pareri sono unanimi. Quello che gira nella rete non è il vero Harlem Shake, il coro è unito tra facce incredule e risatine beffarde. Ora se volete una seria spiegazione del perché, dovete guardarvi il video qui sotto. Chi meglio degli abitanti di Harlem può spiegarvi che quella che state vedendo in questi giorni in tutte le salse è soltanto una bruttissima e mal riuscita copia dell’originale?
Ultim’arrivata… la versione dei Simpson.
PS: se sul tubo scrivete do the harlem shake, trovate anche la versione di mr youtube in persona.
PS2: se invece vi state chiedendo da dove arriva il frame che apre questo post… maggiorenne curiosoni che non siete altro, eccovi accontentati.
Menzione ad honorem