A più di un anno di distanza dal disco di esordio, tornano i Lava Lava Love con Au Printemps. Abbiamo chiesto alla band di cimentarsi nel nostro discoraccontato® e non si sono certo risparmiati. Eccolo di seguito.
BOTH
Massimo: Florencia ci aveva spedito il provino totalmente a cappella alla fine del 2010 (prima o poi ve lo faremo sentire!), l’abbiamo arrangiata solo molti mesi dopo e fin dalle prime esibizioni live abbiamo capito che doveva essere il singolo del nuovo disco. È l’unica canzone che, dal vivo, mi fa rimpiangere di non avere più un tastierista.
Vittorio: Probabilmente i pezzi migliori sono quelli che nascono da una linea vocale… Avrei tanto voluto le tastiere di “Gimme gimme gimme (a man after midnight)” nei ritornelli… E un featuring hip-hop nel ritornello finale… Sarà per la prossima.
Florencia: Una notte ho sognato che gli Abba incontravano Nina Persson dei Cardigans e si mettevano a musicare una filastrocca sull’amore poligamo che avevo composto. Questa è Both, ed è perfidamente pop.
BEFORE YOU WERE BORN
Massimo: Io amo i pezzi in 6/8 e questa non fa eccezione. La curiosità più divertente legata a questo pezzo è che, nel provino iniziale, quello che ora è il ritornello era la strofa e viceversa. Dopo svariati tentativi fallimentari in sala prove abbiamo deciso di invertire la struttura del pezzo e ci siamo ritrovati tra le mani una canzone praticamente nuova di zecca.
Vittorio: Non mi ricordo neanche cos’ho fatto ieri, figuriamoci se mi ricordo cos’ero nella vita precedente. Comunque sia nella prossima vita potrei benissimo essere un bradipo.
Florencia: C’è una nota che ho sempre, sempre, sempre paura di sbagliare in questa canzone. La maggior parte delle volte infatti la sbaglio, ma i volumi degli altri strumenti sono talmente alti che nessuno se ne accorge mai. Meglio così.
(YOUR HEART IS) BEATING THE WRONG TIME
Massimo: Forse la canzone a cui sono più legato, perché risalente al mio penultimo disco solista, datato 2002. Qui Florencia ha riscritto il testo per renderlo più adatto alla band (io parlavo di cani e suicidio undici anni fa, se ricordo bene) ma la struttura e buona parte dell’arrangiamento sono rimasti intatti, però finalmente ha il giusto sound che io, per motivi tecnici ed economici, non avrei saputo dargli con le mie sole forze
Vittorio: Si pensava di inserire un coro di baritoni che cantasse all’unisono “AL-RIGHT!” nel solo… Purtroppo non se n’è fatto nulla a causa della penuria di baritoni che sta vertendo in questo periodo storico.
Florencia: Mi piace tantissimo cantare questa canzone, ogni volta mi vengono in mente le ragazze del ghetto che fanno “no” con la mano con quel gesto così plateale, e io goffamente lo imito perché fa tanto ragazza emancipata che però la butta sul ridere.
DON’T TRY TO GET IN MY LIFE
Massimo: È stata inizialmente un incubo per il sottoscritto. Tecnicamente parlando sono abbastanza una schiappa, quindi quando una canzone non è totalmente in 4/4 o 6/8 vado in panico. Questa la chiamiamo amorevolmente “9/4”, quindi potete capire il mio disagio durante i primi tentativi in sala prove. Adesso però la suono benone, ve l’assicuro!
Vittorio: Potevamo farlo in 7/4 o in 9/4, ma in 7/4 c’era già “Money” dei Pink Floyd, quindi abbiamo deciso di farlo in 9/4 per fare gli sboroni. Nel prossimo disco ne faremo uno in 11/4.
Florencia: In questo pezzo faccio delle incursioni alla Dolores O’Riordan dei Cranberries, ma anche qui di solito i volumi sono talmente insopportabilmente alti che nessuno si accorge mai di nulla. Quanto fiato sprecato.
IT SNOWS IN HELL
Massimo: Una delle mie preferite sia a livello melodico sia perché c’ho infilato un giro di basso che mi piace davvero molto (e anche in fase di mix ho insistito per far sì che il basso risaltasse rispetto agli altri brani).
Vittorio: Secondo me all’inferno c’è freddo. E c’è pure puzza e un sacco di poveracci ammassati uno sull’altro. Un po’ come il regionale Verona-Rovigo.
Florencia: Direi che Vittorio ha riassunto perfettamente questa canzone con un’immagine cristallina. Non ho molto altro da dire, se non che quel verso “and your new suede shoes don’t fit quite well” è un po’ la storia della mia vita: ho sempre mal di piedi. E mal di schiena. E mal di stomaco.
ALL THE CHILDREN WANT THEIR MILK
Massimo: Questa non sapevamo se metterla o no, ma una volta riascoltato un vecchissimo provino di Vittorio ce ne siamo innamorati tutti. Semplice, dritta, praticamente tutto il sound dei LLL concentrato in poco più di 2 minuti. La parte vocale di Florencia nei ritornelli è una tra le mie preferite di tutta la produzione Lava Lava Love dal primo ep ad oggi.
Vittorio: Questo brano è stato scritto nel 1999, la mia band all’epoca si chiamava NO-EGO. Ricordiamo che all’epoca Florencia aveva tipo 10 anni. Sono vecchio ma faccio buon brodo.
Florencia: Quando questo pezzo è stato scritto da Vittorio io avevo tipo 10 anni. Infatti quando la facciamo dal vivo mi sembra sempre di essere uno di quei gruppi sopravvissuti al grunge. Ma evidentemente dovrei averlo da qualche parte, in qualche angolino del mio cuoricino, un animo grunge, perché forse è la mia preferita del disco.
RIGHT TIME
Massimo: Ecco, questa su disco mi piace moltissimo ma dal vivo non voglio mai suonarla, e non se ne capisce il motivo, perché poi anche dal vivo, una volta fatta, penso sempre “Bella, dovremmo farla sempre!”. E la volta dopo sempre a litigare con Florencia che vuol farla e io e Vittorio no. Un mistero. L’intro mi ricorda The Great Beyond dei REM. Anche a voi?
Vittorio: Questo pezzo è molto bello, ma ci sono più accordi di “Giant Steps” di John Coltrane. Per cui odio suonarlo dal vivo.
Florencia: A me questo pezzoo piace tantissimo, anche perché l’assolo di chtarra è stato inciso su disco da mio fratello Matias, il vero musicista della famiglia Di Stefano, e io non vedo l’ora che diventi maggiorenne e venga a suonarla con noi in tour. E poi c’ha ‘ste sonorità alla REM che mi travolgono (la canzone, non mio fratello).
THE LIGHT AT THE END OF THE TUNNEL
Massimo: Per imparare il giro dell’intro ho perso almeno 20 minuti della mia vita, con Vittorio che mi spiegava le cose come se parlasse ad un ragazzino di 12 anni. Alla fine ho vinto e, per sdebitarmi, ho fatto un parte di basso nei ritornelli che mi sembra davvero perfetta per il pezzo. Dal vivo una delle mie preferite, su disco è venuta fuori molto più bella di come pensavo, quindi soddisfazione alle stelle.
Vittorio: In origine era in spagnolo, con arrangiamento vagamente mariachi e doveva chiamarsi “el hombre borracho (pt2)”. La registreremo in questa versione prossimamente.
Florencia: Una delle mie preferite, con arrangiamento delicatissimo ma potente, voci armoniose e atmosfera ovattata e a tratti metallona. Inoltre, ora che so come Vittorio l’aveva immaginata, amo questa versione ancora di più.
I HATE THE SUMMER
Massimo:Un must dei nostri live da molto tempo (mi sa che l’abbiamo suonata a Riva del Garda alla Blogfest la prima volta) e sicuramente una delle preferite dal pubblico. Per rendere anche su disco la botta del live abbiamo fatto un mix in cui le chitarre hanno un sound più grezzo rispetto agli altri brani. E poi dai, ha i clap, quindi non serve aggiungere altro. PS: l’estate è una merda.
Vittorio: L’estate è una figata. Ma il caldo no, il caldo fa schifo. Viva le mezze stagioni.
Florencia: Questa mi piace tanto perché dal vivo mi scateno con il mio cembalo rosso a stella.
ANNIE SERENA MALAHUS
Massimo: Ecco la seconda mia canzone del disco. Credo di averla scritta una decina di anni fa e, finora, era rimasta a marcire in qualche mio hd. Una volta l’ho inviata al resto della band e, incredibilmente, è piaciuta. Giusto il tempo di riscrivere il testo e avevamo in mano un brano praticamente finito. Il titolo è un mio personale regalo a Serena Micieli (conosciuta in rete anche come Annie Malahus), la disegnatrice a cui abbiamo affidato le copertine di entrambi i nostri dischi e a cui vogliamo molto molto bene.
Vittorio: Dedicata a Serena Micieli, che ha realizzato le stupende copertine di entrambi i nostri dischi.
Florencia: Questa mi piace tanto perché posso sfogare il mio lato saffico, dal vivo, cantando “I’m waiting for my girlfriend…” Nella realtà aspetto di cantarla solo per l’ultimissima frase, che interpreto sfogando il mio animo represso da cantante neomelodica.
WORTH THE LIE
Massimo: Il giro di basso iniziale mi ossessionava forse dal 1996, ma mai ero riuscito ad inserirlo in qualche brano. Qualcosa del genere c’era in un vecchio brano degli Slumber e pure in uno dei Canadians, ma qui finalmente sono riuscito ad usarlo tutto, senza modifiche strane. Poi in sala prove siamo riusciti a creare anche il ritornello e il resto della canzone, ma io sono legato a questa benedetta intro (che, ad ascoltarla bene, ricorda molto gli Smashing Pumpkins di Drown).
Vittorio: Volevamo fare un pezzo alla Smashing cantato alla Edith Piaf. Per il prossimo disco vorrei fare un pezzo alla Edith Piaf cantato alla Billy Corgan
Florencia: Di solito per cantare questo pezzo penso: come canterebbe Dave Grohl se dovesse interpretare un pezzo di Edith Piaf? E cerco di andarci più vicino possibile.
ANOTHER LOVE SONG
Massimo: Questa dal vivo non la facciamo mai, un giorno forse capirò perché. L’abbiamo messa per ultima per chiudere, idealmente, un discorso iniziato col disco prima (che si apriva con “Another happy song”). Il ritornello è una delle cose che preferisco in assoluto suonare, ma al pensiero di farla dal vivo mi piglia un po’ di sonno. Forse dovremmo farla per prima, per accarezzare le orecchie degli astanti prima di spaccare i loro crani con qualche chitarrona.
Vittorio: Questo pezzo è dedicato al mio amore, bisognerebbe dedicarle un album intero (il prossimo?). Qui c’è Luca Valentini alla dobro (anzi alla national), uno dei più bravi musicisti con cui abbia mai suonato. Boa noite.
Florencia: Sapete, Vittorio come tutti gli uomini non è molto propenso alle pubbliche dimostrazioni d’affetto. Ma quando ascolto questa canzone, e penso che l’ha scritta pensando a me, beh, non c’è molto da dire, se non che io sia molto fortunata a condividere la mia vita con un musicista così brillante. Diciamo che, per me, è una canzone preziosa, che va trattata con cura e centellinata. Come l’amore. Per questo la suoniamo così poco dal vivo. Per non sgualcirla.
NB: il disco è scaricabile ancora per qualche giorno al costo di 1€.