Illustrazioni come mosaici. Tasselli che uniscono in un disegno più grande puntini e significati. Luigi Loquarto è un’illustratore che porta nei suoi lavori gli aspetti più caldi della sua mediterraneità, come la sensibilità ai rumori della natura e l’occhio abituato alla bellezza. Ama rappresentare animali selvatici in pose sfuggenti e volti di persone amiche. Come i bambini, inizia a tratteggiare su un foglio con i pennarelli che ha sotto mano e poi si lascia trasportare da un filo invisibile chiamato istinto.
Sei di Trani, una meravigliosa città della Puglia costiera che mi ha colpito soprattutto per il tepore del clima ad ottobre e per il colorato mercato del pesce che fanno al porto. Prosegui il mio racconto.
Ogni angolo di questa città contiene ricordi della mia infanzia, della mia adolescenza: “il profumo di sole” che sentivo quando uscivo a giocare in strada; il quartiere periferico della casa in cui sono cresciuto; il caldo dell’estate e le scorrazzate in bici con gli amici per arrivare al mare.
Perché, tra tanti strumenti, proprio il pennarello?
Recentemente ho trovato uno scatolone con i disegni che facevo all’asilo; tonnellate di disegni fatti con i pennarelli e la matita. Probabilmente sono rimasto legato a quella gestualità e all’idea di sedermi a tavolino per disegnare, proprio come allora, con l’astuccio dei pennarelli accanto.Soprattutto mi piace l’idea di realizzare qualcosa di bello con uno strumento “povero”.
Uno dei tuoi lavori che preferisco è “Sfgurazione Cromatica”. Cosa si prova secondo te a vivere da sfigurati?
Dev’essere qualcosa di abominevole… Per quell’illustrazione ho lavorato, tramite l’uso del colore, sull’idea che le emozioni, i sentimenti, i pensieri, per quanto intimi e talvolta celati, possano fuoriuscire provocando una deformazione della fisionomia di un viso.
C’è qualcosa che, umanamente, ti offende?
Quello che in particolare mi offende dell’uomo è la sopraffazione. L’umano può essere tanto bello quanto cupo. Può essere capace di cose inspiegabilmente commoventi e al tempo stesso di azioni deplorevoli. L’umanità però è affascinante. Citando Al Pacino ne L’Avvocato Del Diavolo, “sono un umanista” anche se non fanatico, come invece diceva di essere il personaggio da lui interpretato, rivelando di fatto la sua natura demoniaca.
Consigliaci un album da ascoltare in un pomeriggio in solitaria.
Secondo me, quando si è soli, un album perfetto da ascoltare è l’omonimo dei Little Joy, ti fa venir voglia di uscire tra la gente.
Ci mandi una fotografia della scrivania su cui stai lavorando in questo momento?
È stata una giornata pesante. Dove mi porti a distendere le tensioni?
Ti porto fuori a bere una birra, vicino al mare, in un posto silenzioso con poca gente, dove gli unici rumori sono quelli della natura che si mischiano al tintinnare dei cucchiaini nelle tazzine di caffè.
Lavorare, lavorare, lavorare, preferisco…?
…il rumore del mare “d’inverno”; quello che ho sentito quando l’anno scorso ho visto per la prima volta la scultura di Nespolo.
Sei per strada e decidi di fermarti su un muretto per fare un disegno d’impulso. Cosa cerchi nella folla intorno a te?
Probabilmente niente…decido di affidarmi alla mia fantasia.
Se ti dico Dance Like Shaquille O’Neal, cosa mi disegni?