Ve ne avevamo già parlato: Hybris, il secondo album dei perugini Fast Animals and Slow Kids è uscito per Woodworm il 18 marzo. La potenza di fuoco è notevole, come ci si poteva aspettare. Ciò che era difficle aspettarsi è che il Hybris andasse in free download dal suo primo giorno di vita. E invece è stato proprio così. Tutto ciò che vi viene chiesto in cambio è di parlarne, di condividerlo e goderne il più possibile.
Perchè il vostro godimento sia consapevole, ecco a voi il DISCORACCONTATO® finemente confezionato da Aimone e Alessandro. Fatene buon uso.
Un Pasto Al Giorno
Un organo, una chitarra classica e dei violini come preludio alla violenza.
Poche frasi per ricordare a noi stessi perché facciamo tutto ciò, perché torniamo a casa alle sei del mattino dopo aver viaggiato tutta la notte, perché riportiamo gli strumenti in sala prove tra il fango e la pioggia, perché è importante condividere.
Fammi Domande
Un loop di chitarra a velocità raddoppiata che a noi piace pensare ricordi il synth di Baba O’Riley.
Una chitarra in palm mute, batteria dritta e cori.
Un cervello che sceglie di non pensare più e si adagia al calmo moto della melma.
Combattere Per L’Incertezza
Un inno generazionale che però non vuole esserlo.
Un ritornello universale e delle strofe fortemente personali.
Il riff finale è un tributo quasi involontario ai Titus Andronicus.
Dove Sei
Famiglia e silenzi.
Il genere di silenzi che chiunque conosce bene.
A Cosa Ci Serve
Potrebbe sembrare una canzone pessimista ma per noi non lo è mai stata: nel momento in cui tutti urliamo “A cosa ci serve” ogni singola parola assume un significato liberatorio, felice.
La risposta alla domanda che sta nel ritornello dovrebbe quindi essere: “a cantare fino a quando ci sanguina la gola, a questo ci serve“.
Farse
La prima canzone che abbiamo scritto per Hybris e che difatti non avrebbe sfigurato neanche su Cavalli se non fosse per quel tentativo di universalità che purtroppo mancava nel nostro precedente disco.
Per il resto: i vent’anni non passano mai di moda, sopratutto se vent’anni ce l’hai davvero e li puoi quindi riassumere come quando esponi il pranzo a chi ti chiede cos’hai mangiato.
Maria Antonietta
No, non parla della cantante. Chiaramente.
Morte. Di questo parla questo pezzo, morte.
Niente di più complesso che la morte scelta e perpetrata.
Troia
Ulisse ai tempi nostri è un musicista che ha perso la via di casa da tempo ma che ancora crede molto fermamente che la ritroverà. Ulisse ai tempi nostri si preoccupa ancora di non abbandonare la nave e si dispera quando i marinai capiscono che la loro vita è appesa a un filo.
Calce
Se tutto restasse immobile non sarebbe molto più semplice? Se nessuno partisse più, se tutto fosse perfetto a casa nostra, cos’altro potremmo chiedere di più?
Canzone Per Un Abete, Parte II
La gente cambia.
Gli abeti no, loro rimangono sempre uguali nonostante crescano in altezza.
Treno
La velocità delle scelte, giuste o sbagliate che siano.
Pensiamo sia normale che anche la fine di una vita possa essere decisa nel momento che intercorre fra l’arrivo di un treno e una spinta. Il finale è tutto opera di quel geniaccio di Nicola Manzan, che Dio benedica la sua sapienza musicale.
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