C’è un limite all’hype? C’è un punto in cui dire “No vabbè, mo’ basta”? Se secondo voi la riposta è sì, ditelo ai Daft punk. Che Guyman e Thomas abbiano un album in uscita lo sanno anche i nostri genitori (“Pa’, sai che i Daft punk stanno facendo l’album nuovo?” “Sì“. Successo davvero). Quello che non tutti sanno è che il frutto del loro duro lavoro dopo anni di astinenza dalle scene – Random Access Memory – non è tutta farina del loro sacco. Anche se attorno alla release c’è un’aurea di segretezza che manco all’area 51, la gente che ha messo le mani sulla cosa è parecchia e per tenerci un pochino di più sulle spine i due robot hanno deciso di fare una mini serie di interviste chiamata The collaborators dedicata a queste celebri mani. Come primo nome hanno buttato fuori il Giorgione Moroder nazionale.
Preparatevi ad otto minuti di racconti sulla sua storia, su Donna Summer, su synth vari, sul suo scarso perfezionismo e su come alla fine gli piacciano le discoteche zarre di Ibiza. Come a noi umani, insomma.
Text Credits: our lovely Matteo Zampollo©