Due note a margine per la nuova puntata del Tour Diary di His Majesty:
– ci si distrae facilmente con le ragazze scosciate è tutto quello che devi sapere sull’Australia – a breve ha promesso testimonianze fotografiche;
– dite ciao ad Andre che sta pensando di non tornare mai più per la ragione di cui sopra.
“Se ci penso, è una sensazione particolare quella che si prova ad essere dall’altra parte del mondo ed avere qualcuno che non conosci ad aspettarti. È già la quarta volta e in effetti succede ogni volta che si va a suonare, certo, ma lontano 24 ore di viaggio l’impatto è ancora più forte.
(Breve incursione del redattore: il mixato contiene tutta tutta roba inedita, segnati il minuto 20.30 che rivela una gemma tra le gemme di Andre.)
In particolare, questo tour in Australia lo devo al successo di HYMN, l’ultimo mio singolo uscito. È stato suonato per almeno 3 mesi, almeno una volta al giorno, da TripleJ, la radio nazionale youngs-oriented. E quando nella serata finalmente partono le prime note, dopo aver già suonato per più di metà del set, la gente sorride e le ragazze la cantano.
Queste le vedo bene perché al contrario di quanto succede normalmente da altre parti, con la formazione di un plotone di esecuzione che si estende per le prime due file, composto da soli uomini appoggiati alle transenne o a braccia conserte che ti guardano come se fossero degli anziani agli scavi, qui in Australia le ragazze sono in prima fila e ballano, saltano e (sospiro) sudano. Alle serate c’è chi mi ferma prima del set, chi dopo e anche chi durante. Per stringermi la mano, scattare una foto sfuocata o suonare un pezzo punjabi — “I’m sorry, this is my last tune for tonight” è la risposta che ho dato 45 minuti prima di finire davvero.
Una barca, due party a distanza di un’ora e mezza l’uno dall’altro in due città differenti, una piscina e un club. Questo è quello che mi attendeva nella prima parte del tour. Pro e contro:
Club.
Pro: È il mio habitat naturale. La gente balla, suda e viene a urlarti cose incapibili mentre ti stringe la mano.
Contro: ci si distrae facilmente con le ragazze scosciate.
Barca.
Pro: è una situazione non all’ordine del giorno. E la gente non può abbandonare la nave, nemmeno se suoni un pezzo progressive rock in reverse.
Contro: ci si distrae facilmente con le ragazze scosciate.
Due party nella stessa sera.
Pro: suono il doppio, che a un DJ fa sempre piacere.
Contro: ci si distrae facilmente con le ragazze scosciate. Per la precisione il doppio.
Piscina.
Pro: comincia di giorno, finisce di notte, e ci sono le ragazze in costume.
Contro: ci si distrae facilmente con le ragazze scosciate e in costume.
E mentre Melbourne si inventa, e si ubriaca di, un genere che ricorda una dutch ma ancora più tamarro, per quanto “minimal” nella produzione, un qualcosa che potrebbe essere quasi la commerciale italiana anni ’90 portata ad oggi, etichette come Future Classic, Modular, Pemanent Vacation ci portano costantemente musica stimolante. Qui sono gli artisti come Ta-ku, che già conoscerete attraverso queste stesse pagine, Flume, che in Italia è relativamente di nicchia ed è invece stato primo in classifica proprio qui a casa sua diventando un fenomeno “mainstream”, e Swick, con il quale ho suonato al Soho di Sydney e vanta una release su MadDecent/Jeffree’s e una recente collaborazione con il boss Diplo, a portare alta la bandiera Australiana nel mondo.”