Il 18 marzo per Hyperdub è uscito Rollin’, il nuovo ep di Dj Rashad.
È uno di quei lavori che ti comunicano qualità e coerenza, presupposti e conseguenze di un genere che si mantiene relativamente underground. Tutto questo in poche tracce, appena quattro. Per Rashad bastano. Bastano a incorniciare la juke in un contesto che ti permette di ragionare sull’effettiva ricerca della veste di un genere, una volta superato l’hype del momento. Hype in senso lato, la juke è nata negli anni 2000 a Chicago, ma il cosiddetto botto in Europa è scoppiato intorno al 2009/2010 soprattutto grazie alla compilation “Bangs and Works Volume 1” uscita per la Planet Mu, un vero e proprio excursus nel mondo della footwork.
Ma ciò che mi preme spiegarvi è che grazie a lavori come questo di Dj Rashad si giunge subito alla comprensione che spesso l’eleganza non consiste nell’esasperazione di un genere, nell’ostentazione delle sonorità, nel cosiddetto “swag”, odiato ma venerato da molti.
La bellezza sta in quei pochi canoni che se rispettati minuziosamente in 20 minuti concentrano l’alpha e l’omega, vita, morte e miracoli. E Rashad ci riesce alla perfezione, e lo fa da sempre.
E non stupisce che il guru della Hyperdub, Kode 9 abbia offerto tale possibilità a Dj Rashad, questo perché lui stesso si è immerso nelle ritmiche e nei pattern tipici della juke annunciando un suo nuovo singolo “Xingfu Lu” in prossima uscita per la sua etichetta.
Ed è così che tra samples, rullate, basse frequenze e soul abbiamo “Rollin’“, la prima traccia che da il titolo all’ep che è incentrata su un campione r’n’b, precisamente “Jagged Edge – Walked Outta Heaven” (inutile sottolineare l’appartenenza alla black music e all’hip hop). A seguire c’è “Let it go” in cui i vocals sono alternati ad irresistibili rullate che rimandano alla jungle. “Drums Please” vede la collaborazione con Dj Manny creando una traccia dai toni più caldi, accostando breakbeats a melodie sincopate di synths.
Infine abbiamo “Broken Hearted”, in collaborazione con Dj Spinn. E’ la mia traccia preferita di questo disco, l’avrò ascoltata cinquanta volte e chi mi conosce bene sa che il funk anni ’80 è la mia passione. Se poi campioni Stevie Wonder beh, allora mi hai conquistato ed hai creato un capolavoro.
Per i più temerari, consiglio questo set di Rashad e Spinn alla Red Bull Music Academy, dove seduti sul divano mixano “tranquillamente” brani che avrebbero infuocato una dancefloor. C’è chi dice: “Can’t believe the people listening to this are just sitting there. Thishit’s hype!”, effettivamente è uno scenario particolare, sicuramente io avrei fatto la figura dell’italiano burino dimenandosi tra i seriosi, soprattutto sentendo un brano juke con lo stesso campione usato da Mf Doom per “Rhymes Like Dimes” oppure la versione footwork di “Battle For Middle You” di Julio Bushmore. Almeno a casa l’ho fatto e ripensandoci l’avrei fatto anche lì, a certe cose resistere è inutile.