Altro appuntamento con gli artisti dello Spring Attitude. Questa volta è il turno dei Dusky che, col loro suono che rielabora la house music con sonorità decisamente inglesi, hanno già ammaliato gli addetti ai lavori e non.
Traduzione a cura di Lucia Ammendola.
♨ English version ♨
1) Hi Guys, can I ask you to introduce yourself to our readers?
Hi, we’re Nick and Alfie, aka Dusky, two DJ/producers from London.
2) Can you tell us about the musical and personal change behind the transition from Solarity to Dusky?
We were writing an album and the sound gradually started to shift away from the Solarity style. By the time the album was complete it was totally different to our previous Solarity material which warranted giving the project a new name.
3) How Much do you think, the global success of “Don’t Go” remix , has helped you to be know to the general public?
It’s definitely helped get our music out to more people. The “Don’t Go” remix and our Essential Mix have been two really big factors in our recent growth in popularity.
4) Reading about you, I know you have a special relationship with the radio, is it true? And if so, can you tell us why?
Yeah that’s true. Growing up in London, pirate radio was a big musical influence. People we knew were involved with radio stations and whenever you went to friends houses or on the bus on the way to college we’d tune in. It’s where you would hear all the adverts for the raves we were going to at the time so it was a constant feature in our lives throughout our teens.
5) Have you any idea of how dancefloor music could evolve , or do you think it is something bound to end sooner or later?
It’ll keep evolving, the exciting thing about it is not knowing where it’ll go. People will always want to dance to loud rhythmically based music, so it’ll be around forever in some form or another.
6) How and when your artistic collaboration was born?
We met at college in Camden when we were 16. We were both DJing and producing at the time so we got in the studio together and have been working together ever since.
7) In my opinion,you do use vocals in a wonderful way. Do you prefer sampling them from old tracks or recording them live?
At the moment we prefer to sample vocals as it saves so much time. We enjoy recording too but it’s much more time consuming and impossible to do when you’re making music on the road touring.
8) In a previous interview I read that one of your favourite bands ever was “The Prodigy”, why? And what kind of influence did they have in your musical growth?
The Prodigy are one of the few electronic acts who have managed to translate their music from the studio to the live stage successfully. Their music is experimental but also accessible which is a very difficult and fine balance to achieve but they have nailed it.
♨ Versione italiana ♨
1)Ciao ragazzi,posso chiedervi di presentarvi ai nostri lettori?
Ciao,siamo Nick e Alfie,due Dj/producers di Londra.
2)Potete dirci del vostro cambiamento musicale e personale alle spalle della trasizione da Solarity a Dusky?
Stavamo scrivendo un album e il sound ha gradualmente iniziato a discostarsi dallo stile di Solarity.
In quel periodo l’album era completo ed era totalmente differente dal nostro precedente, Solarity, ragion per cui abbiamo attribuito un nuovo nome al progetto.
3)Quanto pensate che il sucesso globale del remix “Don’t go”, abbia aiutato a farvi conoscere dal grande pubblico?
Ha decisamente aiutato la nostra musica ad arrivare a più persone.
Il remix “Don’t go” e il nostro “Essential mix” sono stati i due fattori che maggiormente hanno influito sul nostro incremento di popolarità.
4)Leggendo di voi,so che avete uno speciale rapporto con la radio,è vero?E se si perché?
Si,è vero.Essendo cresciuti a Londra,la radio pirata ha rappresentato un’importante influenza musicale.La gente che conoscevamo era coinvolta nel settore radiofonico ed ogni volta che andavamo a casa dei nostri amici o sull’autobus per andare al college l’alscoltavamo. Era lì che si sentivamo gli annunci dei raves ai quali andavamo a quei tempi,quindi era una caratteristica costante nelle nostre vite durante l’adolescenza.
5)Avete alcuna idea di come la musica da dancefloor possa evolversi o pensate che sia destinata a finire prima o poi?
Continuerà ad evolversi,la parte eccitante è non sapere da che parte andrà.La gente avrà sempre voglia di ballare a ritmo di musica a tutto volume,quindi esisterà per sempre,in un modo o nell’altro.
6)Come e quando è nata la vostra collaborazione?
Ci siamo incontrati al college a Camden quando avevamo 16 anni.
Eravamo entrambi Dj e producer al tempo,quindi ci siamo messi in studio e da allora abbiamo sempre lavorato insieme.
7)Secondo me,usate i vocals in maniera meravigliosa.Preferite usare samples di vecchie traccie o registrarli dal vivo?
Al momento preferiamo usare dei samples perché si risparmia molto tempo.Ci piace anche registrare tuttavia ciò richiede molto più tempo ed è impossibile da fare quando si è in giro in tour.
8)In una precedente intervista ho letto che la vostra band preferita di sempre sono i “The prodigy”,perché?E che influenza hanno avuto sulla vostra crescita musicale?
I The Prodigy sono una delle poche realtà dell’elettronica ad aver tradotto la loro musica da studio a performance da palcoscenico.La loro musica è sperimentale e ciò è molto difficile e delicato da realizzare,loro ci sono riusciti.