De La Vigna Dischi, piccola etichetta che propone dischi fatti maturare sotto il sole di Mazara del Vallo e della provincia di Trapani, creata da Paolo Tedesco (Clouds in a Pocket), vi abbiamo parlato già in occasione delle uscite di Separations di Giampiero Riggio e de La rivoluzione nel monolocale di Alì.
Oggi vi vogliamo proporre un disco che abbiamo lasciato invecchiare in questi mesi: si tratta di Otto brevi racconti, piccolo gioiellino di Pierpaolo Marino uscito ormai quasi un anno fa. L’umidità della cantina di DLSO e le piogge di questo inverno che sembrava non finire mai hanno fatto bene a questa raccolta di storie che tutto lascia immaginare fuorché il fatto che si tratti di un esordio musicale. Registrato e mixato da Fabio Genco presso Vicolo Recording, nei suoi 8 episodi vede passare leggeri una serie di musicisti (siciliani al 100%) come Carmelo Pipitone dei Marta sui Tubi, lo stesso Fabio Genco e il già citato Paolo Tedesco. Il risultato è un rosso intenso, perfetto per queste prime serate da cena fuori; vi scalderà mentre quel vento e quell’aria ancora umida vi ricorderanno che non è più inverno, ma non è ancora estate.
Ce lo siamo fatti raccontare dal miglior sommelier possibile, Pierpaolo Marino, sperando di riuscire a coglierne anche le sfumature.
«Otto brevi racconti è l’insieme di otto canzoni che – come anticipa il titolo – sono piccole storie, spaccati di vita vissuta ma anche situazioni inventate, osservando le persone e le cose che ti girano intorno.
Se devo sintetizzare, direi che in OBR si parla di passioni: dalla passione degli amanti a quella per le storie di mare, fino alla passione disperata per un amore maledetto e sbagliato. Credo che ascoltando le canzoni del disco ognuno potrà trovare e dare un senso del tutto personale ai testi e al significato delle parole, e questa è la vera forza della musica».
1. Solo: Solo è una canzone ispirata a una poesia di Antonio Pistillo (mio carissimo amico) tratta dal suo libro “Scorze d’arance e rose”.
E’ una canzone che di sicuro non vuole proporre nulla di innovativo o sperimentale (il titolo e l’atmosfera la dicono lunga sul mood del brano), ma è una canzone vera, che racconta la storia (vera) di un clochard che viveva all’interno di una barca dismessa nella mia città, Marsala.
Mi ha riservato tante sorprese: ho scoperto che il testo viene studiato durante le ore d’italiano in una scuola media del Brasile (non ho la minima idea di come abbia fatto ad arrivare fino lì…), ma anche al carcere femminile di Monza. Parla di come la vita può cambiare repentinamente e in fondo trovo sia molto attuale il tema del fallimento visto il momento critico che questo paese sta vivendo…
2. Angela: quella di Angela è una storia amara e coraggiosa. Parla di un amore nato da un episodio di violenza su una donna che in seguito si innamorerà di colui che ne aveva abusato. Questo la costringe a vivere un amore tormentato e tremendo, che porterà lui (Vincenzo) in carcere. Angela invece, distrutta dal dolore e dal senso di colpa, trova pace solo nel gesto estremo del suicidio.
3. La canzone degli amanti: storia di due amanti che fuggono nella notte tra le luci dei locali e il fumo di mille sigarette, per vedersi e sublimare la loro passione lontani dagli occhi maliziosi di chi li condannerebbe.
Durante le registrazioni ci siamo divertiti parecchio con Fabio Genco (co-arrangiatore di OBR). Le chitarre “fuzzose” e il clavinet distorto danno al brano un tono aggressivo ed accattivante. Sicuramente l’episodio più rock del disco.
4. Joshua: una delle mie prime canzoni. Dedicata alla memoria di Bernard Moitessier, grande scrittore e navigatore solitario degli anni ‘60/’70. Mi ha sempre colpito il modo di vivere di Moitessier ma soprattutto le sue radicali scelte di vita, piene di coraggio e di ricerca del proprio io, scelte che lo portarono a lasciarsi alle spalle una vita fatta di agi e “normalità”, per preferire la scoperta e l’avventura in solitario.
Qualunque “romantico” dovrebbe leggere i suoi libri a prescindere dalla passione o meno per il mare e la navigazione.
Il testo è mio e di Caterina Cardinale, la mia compagna. La seconda voce è del mio amico Carmelo Pipitone dei Marta sui Tubi, che dà il suo marchio distintivo al brano!
5. C’è un mondo: è il brano più intimo, dedicato ai miei figli. Vuole essere semplicemente un augurio di una vita felice e piena d’amore. Nulla di più, nulla di meno!
Abbiamo usato strumenti dal suono dolce e sognante come il glockenspiel, la celesta e chitarrine elettriche ululanti (uno dei segni distintivi della produzione di Fabio Genco, vedi Clouds in a Pocket).
6. Due merli: questa canzone inizialmente non avrebbe dovuto far parte di OBR ma poi abbiamo pensato di inserirla perché rompe un po’ la seriosità del disco e delle canzoni precedenti e ci piace suonarla perché ci diverte. Registrata in presa diretta al primo tentativo e suonata da due chitarre, una classica e una Eko Fiesta mezza rotta, Due merli è una specie di “divertissement”, da non prendere troppo sul serio. Il testo è di Caterina.
7. Croce del sud: altro brano ispirato ai racconti di viaggio di Moitessier. La croce del sud per tanti marinai ha rappresentato un riferimento fisico ma anche spirituale durante i loro viaggi (specie agli inizi del secolo scorso). A me gli astri e le costellazioni sono sempre piaciute, quindi ho mischiato queste due suggestioni ed è venuto fuori il testo. Mellotron, rhodes e moog la fanno da padrone in questo brano dal sapore anni ’70.
8. Piante carnivore: piante carnivore è una canzone d’amore pura e semplice. Le piante carnivore sono in senso metaforico le labbra, la bocca della donna amata dalla quale non si può prescindere e fare a meno.
Volutamente abbiamo cercato di ricreare un’atmosfera battistiana, ispirandoci a Il nostro caro angelo, soprattutto attraverso il coro, cantato dallo Staff di Vicolo Recording (lo studio di registrazione di Fabio), al quale hanno preso parte tanti amici, fra i quali lo stesso Fabio Genco, Caterina, Paolo Tedesco di La Vigna Dischi/Clouds in a Pocket. Un mese prima dell’uscita del disco questo brano era solo un embrione, ma adesso è, insieme a Solo, fra i più apprezzati dell’album. Questo mi fa sorridere: non sai mai cosa ti riserva il futuro!
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