Eleonora Antonioni è una vecchia conoscenza di DLSO. Ha illustrato la copertina del nostro Dance Like Già Sai #3, ma anche svariate locandine per cui il mondo della musica ancora la ringrazia. Il suo stile è e metà strada tra il fumetto e l’illustrazione classica, i personaggi hanno sì sembianze umane ma la loro testa è fuori dal comune. Eccentrica osservatrice dell’iperspazio collettivo, ha parlato con noi di paure, biciclette e affitti da pagare a fine mese.
A mio avviso per fare ciascun mestiere occorre una sensibilità diversa. Come definiresti quella degli illustratori?
Gli illustratori devono essere dei buoni osservatori. Per quanto mi riguarda le illustrazioni riuscite meglio sono quelle in cui l’autore è riuscito a vedere o intuire qualcosa che gli altri non vedono. E poi oltre alla sensibilità ci vuole molta ma molta pazienza. Pazienza nel rispondere a chi pensa che il tuo lavoro sia poco più di un passatempo, pazienza nel trattare con alcuni clienti che a volte sembrano non rendersi conto di che cosa ti stanno chiedendo e a che condizioni e pazienza nell’aspettare i pagamenti a lavoro finito che non arrivano maaai.
Un paragone che ti renderebbe orgogliosa.
Il paragone con Gianni De Luca. Ma non accadrà mai perché lui è inarrivabile!
Riesci a vivere illustrando?
Non completamente. La cosa peggiore di questo tipo di lavoro sono gli alti e bassi, ci sono mesi in cui guadagni molto bene e mesi in cui non ti arriva un bonifico di un centesimo. Dal momento che non si paga l’affitto un mese sì e uno no la risposta è no.
La differenza tra un fumetto e un’illustrazione, oltre le parole non espresse.
Il confine è sottile, ci sono tanti illustratori che si cimentano con successo nel fumetto e fumettisti che diventano illustratori. Secondo me non ci sono tantissime differenze, soprattutto uscendo dagli schemi del genere commerciale. Diciamo che quello che ci si aspetta normalmente da un fumetto è di poter leggere tramite le immagini (spesso anche mute) una storia con un inizio e una fine, mentre da un’illustrazione ci si aspetta di ricevere un’emozione o un messaggio da una singola immagine. Poi però scopri che ci sono illustrazioni che narrano storie al loro interno e fumetti che piuttosto che narrare in maniera classica cercano di soddisfare semplicemente un certo gusto estetico.
Ci mandi una fotografia della scrivania su cui stai lavorando in questo momento?
Qualcosa che proprio ti viene male quando disegni.
Le biciclette!
Secondo te dove hanno origine le nostre paure?
Forse da quello che desideriamo veramente.
Bisogna essere in due per essere felici?
Dipende da chi è il secondo, in certi casi sì, in altri forse è meglio stare da soli.
Se ti dico Dance Like Shaquille O’Neal, cosa mi disegni?