Sono finiti i Playoff NBA e─togliamoci subito il dente─Miami ha vinto il titolo, LeBron James si è messo al dito il suo secondo anello insieme al premio di MVP delle Finals, e gli Heat cominciano quella che in USA chiamano legacy ovvero dinastia. Sono stati dei Playoff pazzi, dai 3 overtime di Nets-Bulls alla quasi impresa di Indiana ed ancor prima di Golden State (ah, per inciso c’è chi in California ancora non ha preso bene la sconfitta subita dai Warriors e si è presentato a gufare Spurs).
Sono stati i Playoff dei grandi assenti, da Rose a Bryant solo per citare i più celebri, delle sorprese e degli eroi insperati, ma come spesso accade, gli Dei del Basket hanno tenuto il meglio per la fine. San Antonio Spurs vs Miami Heat riassunto brevemente in: gioco di squadra vs gioco individuale, idea semplicistica ma molte volte efficace, la dinastia degli anni dispari Spursiana contro il nuovo strapotere atletico di Wade e compagni.
Vi abbiamo già detto com’è andata a finire, non v’abbiamo detto che sono state le più belle Finals degli ultimi anni, le più pazze, le più equilibrate (concluse solo all’ultimo minuto dell’ultima gara disponibile) e quelle che hanno sublimato il passaggio di consegne da quell’immenso campione che è Tim Duncan (decisivo a 37 anni, ma inevitabilmente prossimo al ritiro) a quel mostro di pallacanestro che è il Prescelto, King James .
Un distillato di emozioni che solo questo sport─a cui Shaq è per ovvi motivi legato─può regalare: dalla forza degli OKC Thunders nonostante l’uragano che ha devastato di nuovo la città, al tendine d’achille di Kobe miglioramicodiShaq, da Ray Allen che ritorna ad essere He Got Game come nel sentimentale film di Spike Lee da cui prende il soprannome a Danny Green quasi-MVP, autore di 5 partite pazzesche salvo poi svegliarsi dal sonno sul più bello. Permettetemi però di eleggere a momento più emozionante la disperazione di Tim Duncan dopo aver sbagliato il facile canestro del pareggio: un uomo imperturbabile che pure riesce inesorabilmente a cadere svelando il suo lato più umano.
Tutto questo è l’NBA, ma mentre James fa incetta di premi e di milioni di dollari, Shaq ha in mente i suoi personali premi:
–Miglior Tifoso casinaro: Spike Lee
Premio scontato al sempre-presente Spike che non si è perso una singola partita del deludente ritorno ai Playoff dei suoi amati Knicks, e come ogni santa volta non perde occasione per scattare in piedi o lanciare occhiatacce a Paul Pierce dei Boston Celtics.
–Tifoso più incompetente: Justin Bieber
Lo so che molti di voi forse si aspettano il Lapo nazionale , ma questo c’è sempre per davvero (era anche presente alla partita delle stelle dell’NBA) e oltre a sfoggiare un cappellino da fake-bad-boys diverso ogni sera , sfoggia la sua totale incopetenza cestistica meritandosi appieno il premio.
–Tifoso più figo: David Beckham
Ritiratosi dall’attivita calcistica non è un segreto che David approderà presto ad Hollywood; nel frattempo pur in una terra di strafighi come la California si merita la palma di figo della madonna.
–Giocatore più styloso: Russell Westbrook
L’NBA è un posto particolare, questi sono tutti ragazzi cresciuti per strada e diventati adesso milionari, e pur essendo per la maggior parte tutti laureati diciamo che non sono proprio il massimo della finezza e che tendono a farsi passare piu di uno sfizio.Il migliore? Lo sfortunato Westbrook e i suoi occhiali solo montatura perchè “ci vedo benissimo, ma mi piace portare gli occhiali li ho di tutti i colori”
–MVP platonico: Tracy McGrady
Noi adesso ci scherziamo e ci ridiamo su, ma questo era uno dei piu grandi talenti a livello planetario, purtroppo per noi e per lui di Tracy ci resta solo il suo bel faccione e la sua gita alla Finals grazie agli Spurs, dove non ha mai fatto neanche finta nemmeno di scaldarsi, figuriamoci di giocare: un signore.
–Mr. Tatoo: Chris Andersen
Birdman, nikname che gli deriva dalle immense capacità atletiche vince l’anello, e secondo voi un posto per la scritta “NBA Champion” su quel corpicino cosi delicato vogliate non si trovi?
–Miglior propieterio di franchigia: Jay-Z
A chi se non al signor Carter poteva andare questo particolare premio? Prima stagione in NBA e boom di cappelli venduti e collaborazioni Brooklyn Nets & Givenchy : Hello Brooklyn
– L’attapirato della stagione: Coach Popovich
Ha perso le finali a gara 7, dopo aver fatto giocare la sua squadra meglio di chiunque altro, ha perso il suo record di imbattibilità a livello di finali ma non è questo che conta.
Si è scoperto infatti che il vero soprannome del coach piu cazzuto della lega dei cazzuti ai tempi della marina era : Popo e non Pop come in NBA è universalmente riconosciuto… suvvia.