Il mare ha sempre avuto una forte attrazione verso il sottoscritto, basti sapere che il mio disco preferito di una delle mie band preferite si intitola Oceanic. I Marnero sono i figli diretti dei Laghetto e come suggeriscono i due nomi, si parla sempre di acqua anche se con tagli decisamente differenti. Marnero è una creatura caotica e instabile che ha iniziato il suo viaggio nel 2010 con “Naufragio Universale” dove alla fine tutto viene distrutto e chi ce l’ha fatta è scappato ritrovandosi catapultato in “Il Sopravvissuto”. I Marnero ti avvolgono, ti catturano, ti affascinano, facendoti vivere un’esperienza, più che ascoltare un disco. “Il Sopravvissuto” è un meta-viaggio dove si raccontano le tribolazioni di una mente umana per mezzo di metafore nautiche che funzionano al punto da non sembrare neanche metafore. Nel senso, potrebbe essere un plausibilissimo diario di bordo: vivere e navigare, imprevisti, insicurezze, perdite, prese di coscienza; tutte cose che c’entrano piuttosto bene, che tu sia sul bus mentre torni a casa da lavoro o che tu sia su un veliero in balia delle onde. Un flusso di coscienza corredato da musiche epiche, orchestrali ma con una rabbia hardcore di fondo che rende tutto vero e decisamente poco patinato (The Ocean, prendete nota). Il cantato è in gran parte parlato, un po’ alla Massimo Volume, ma quando c’è da esplodere, esplode e non puoi fare a meno di urlare anche tu “SEGUO IL FLUSSO DELLE ONDEEEEEE / VERSO IL NULLA ALL’ORIZZONTEEEEEE”. Il disco, però, non è un semplice viaggio verso la non-speranza, non è un lamento sconclusionato, anzi, è la trascrizione di uno di quei dialoghi che ti fai ogni giorno pure tu, quando ti interroghi, quando ti rispondi, quando ti rendi conto e capisci. Anche se capire non vuol dire poi effettivamente fare qualcosa, perché “la volontà piega il destino, ma non il caso, non il caos”. Ma talvolta capire basta, rendersi conto che la marea, il caos, gli squali, i pericoli sono dentro di te, sono te. Allora capisci che i tuoi problemi sono una nuova parte di te e forse solo allora potrai riconoscerti, autodefinirti e slegarti da ogni corda: “Io sono il Sopravvissuto, sono quattro non uno. Sono pieno a metà e non mi aspetta nessuno. Un compatriota dell’inesistente, un contemporaneo di Niente”.
Il Sopravvissuto lo puoi scaricare gratees ed è stato co-prodotto da 7 etichette: Sanguedischi, Escapefromtoday, Dischi Bervisti, Mothership, Fallodischi, V4V Records, To Lose La Track. Lo SPLENDIDO artwork è stato realizzato da Robert Rebotti. No, dico, dopo averlo scaricato, compralo.
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