Quando più di un anno fa vi raccontammo di “Valdazze“, il suo secondo disco, presentammo Mirco Mariani (e i suoi Saluti da Saturno) come un suonatore (e una banda) da balera.
A settembre uscirà Dancing Polonia, terzo disco della band. Ve lo anticipano un singolo in download gratuito e le parole di Mirco. Stavolta sarà lui a raccontarci che tipo di suonatore si senta, oggi.
1) Ciao Mirco, bentrovato su DLSO! Iniziamo mettendo un punto (o un punto e virgola, dicci tu): è passato circa un anno e mezzo dall’uscita di Valdazze, il secondo disco di Saluti da Saturno; il 2 settembre esce “Dancing Polonia” e forse una nuova vita della tua banda. L’idea di Pianobar Futuristico Elettromeccanico ci sembra aver lasciato il posto a qualcos’altro: che strada hanno deciso di percorrere i Saluti da Saturno?
La strada che arriva al Dancing Polonia è quella che compare nel finale di Vodka Lemon, una strada che si ridelinea dopo lo scioglimento della neve e diventa percorso obbligato per i due protagonisti ed il loro pianoforte. Pianoforte che diventa strumento portante del freejazz cantautoriale che si respira nel disco. Non ci piacciono i punti e pertanto diciamo che abbiamo disegnato un viaggio che ci porta alla Cracovia di Dancing Polonia partendo proprio dalla piazzetta di Valdazze, con in mano un album di figurine, una valigia di pelle e una mappa sconclusionata che traccia un percorso solo nostro verso la Polonia, passando per le miniere dell’Argentiera, la Darsena sul Trasimeno, e tutte le località da immaginario filmico che abbiamo realmente incontrato, abbiamo conosciuto su produzioni cinematografiche o sono semplicemente apparse nella mia testa.
2) Detto del “manifesto” che sta dietro alle nuove canzoni, ci piacerebbe parlare un po’ dei musicisti che ti hanno accompagnato in questo viaggio. Da Arto Lindsay (chitarrista e fondatore dei The Lounge Lizards, ospite nel primo singolo Un giorno nuovo) a Paolo Benvegnù, passando per Alessandro Stefana dei Guano Padano (e Vinicio Capossela, Mike Patton, Marco Parente…), Vincenzo Vasi e il suo theremin, l’ingegnere del suono giapponese Taketo Gohara… c’è un filo rosso che lega queste collaborazioni o sono nate spontaneamente, assecondando gli incontri e le idee del momento?
In ogni viaggio è cosa buona e giusta scegliere sempre degli ottimi compagni di viaggio e quelli che hai nominato sono stati delle ottime guide nella scoperta dei suoni di questo disco… Con alcuni di loro ci sono collaborazioni che nascono ben prima di Dancing Polonia ed anche di Valdazze, sono quelle connessioni imprescindibili che quando fai questo lavoro si attivano nella tua testa. Questo disco ha avuto un importantissimo “codisegnatore”, Massimo Simonini, che è stato il provetto autista di quella corriera partita da Valdazze in direzione Cracovia. Massimo ha dimostrato una sensibilità tale nel produrre artisticamente questo lavoro che, ogni volta che ci penso, rimango ancora impressionato.
3) A proposito di produzione e cura per il particolare: i Saluti da Saturno ci hanno sempre colpito per le scelte in merito agli strumenti; stavolta – pur senza abbandonare il fido optigan – ci sembra di riscontrare una scelta diversa, nell’ottica della “scarnificazione” e dell’alleggerimento, abbandonando in alcuni episodi il “vintage” (forse assecondando i consigli e la direzione di Massimo Simonini?). Ci vuoi smentire o vuoi confermare l’impressione? Che disco ti sembra da questo punto di vista Dancing Polonia?
In realtà in premessa non ci si fa mai questo genere di discorsi.. ci siamo accorti che nella stesura delle tracce il viaggio partiva sempre da quel pianoforte a centro strada, che aveva solo necessità di esser riportato a casa. Se pensiamo che nella musica italiana il pianoforte non sia vintage allora sono decisamente d’accordo con voi.. Adesso che ci penso posso dirti che queste tracce hanno degli strumenti di accompagnamento molto più originali: quella tradizione cinematografica nordeuropea che ha nutrito il mio immaginario negli ultimi anni e che costituisce la mia lente nella visione del mondo e il mio filtro nel comporre musica.
4) Sappiamo che quest’estate sarete in giro con il “Da Valdazze a Cracovia solo andata” Tour: 4 date in giro per l’Italia, che condurranno idealmente all’uscita del disco. Che tipo di live state preparando?
Sono delle date di accompagnamento che, insieme ad altre tappe pianificate con chi lavora con noi, abbiamo previsto nel viaggio verso Cracovia. Il nostro live è stato studiato come una cucina componibile, a seconda di quello che vogliamo cucinare aggiungiamo pezzi alla cucina. Adesso che il minitour è già iniziato da qualche tempo posso dirvi che sino ad ora abbiamo digerito tutto, e siamo entusiasti della nostra cucina sonora componibile.. Poi comunque si deve tenere conto che non ci piace viaggiare da soli, quindi aprite la valigia, buttate dentro tutte le inutilità che non vi sarebbero mai venute in mente e preparatevi al lungo viaggio verso Cracovia per entrare nel Dancing Polonia…
5) Un’ultimissima curiosità, pensando ai lettori di DLSO… che tipo di artisti e di dischi hai ascoltato nel periodo in cui ti sei dedicato a questo disco? Consigliaci un disco per quest’estate, in attesa del vostro!
Pensando a questa domanda son da giorni che ho in testa i Lounge Lizards di Arto Lindsay, che ha collaborato con noi in Dancing Polonia ed è stata una scoperta professionale pazzesca … se vi dicessi che in doccia fischiettavo DO THE WRONG THING dei Lounge Lizards che penserete di me?