Ho controllato su tutti i calendari appesi per casa, quello del medico generico, quello di Famiglia Cristiana, quello dell’associazione Save The Children, ma nessuno, dico nessuno, segna come festivo l’odierno giorno, 4 Settembre. Ad un certo punto, stamane, mi chiama mia madre al cellulare svegliandomi e chiedendomi se avessi fatto gli auguri a mia cugina, e lì, ancora privo delle necessarie facoltà d’intendere, mi lascio penetrare dall’idea che allora tutta la vita vissuta fino a quel momento fosse stata solo un brutto sogno e che mi stessi solo in quell istante risvegliando nei panni che più penso di meritare, quelli del cugino di Beyoncé (certo come Beyoncé stessa neanche me la caverei male, ma uno poi deve pure accontentarsi). In poco più di un minuto la vita che mi è stata assegnata ventiquattro anni fa mi ripiomba addosso, e ricordo che la cugina che compie gli anni oggi non fa di cognome Knowles, è in realtà bianca e ascolta Ligabue. Ma, se è vero che il fato ci ha voluto negare parentele sanguigne, sono certo che mrs Carter sa di avere oltreoceano uno spirito affine al quale prima o poi si ricongiungerà.
Onorare la giornata di oggi significa ascoltare B’Day, 4 e Dangerously In Love (in quanto spirito affine so che anche lei pensa che I Am…Sasha Fierce in fondo le sia uscito un po’ una ciofeca), guardare i live al Glastonbury, I Am…Yours e 4 Intimate Nights fino al collasso cerebrale. Ma se invece preferite oggi vivere le vostre vite già organizzate e più d’una manciata di minuti da dedicarle non avete, almeno fermatevi un attimo a fare il punto di come Beyoncé ha reso il 2013 un anno degno di competere con il 2003, grazie al tour mondiale Mrs. Carter, che ancora la vedrà impegnata fino alla fine dell’anno. Questa raccolta di video amatoriali testimonia, in fondo, che per quanto lontana da ogni altra figura umana presente sul mondo sia, a causa della sua perfezione, se vai a vedere bene proprio perfetta neanche è. Insomma, alla fine così come noi perdiamo l’ultimo tram che ci assicura la puntualità sul posto di lavoro o studio perché sulle scale condominiali la donna delle pulizie ci ha costretti ad attendere due minuti per lasciare che il pavimento si asciughi, a lei capita questo:
Capita che alla posta, mentre si avvicina allo sportello, uno dalla fila adiacente le schiaffeggi il sedere:
Capita che mentre sta sostenendo l’esame di Fisica Tecnica le si apra la cerniera della tuta sulla schiena:
E ancora che una nuova ma ugualmente maledetta cerniera le faccia far tardi per l’appuntamento con le amiche e che intanto loro inizino la coreografia senza di lei, ma l’imbarazzo è percepibile:
Capita che non le funzioni la filodiffusione in casa mentre è già in accappatoio per entrare in doccia e debba imprecare contro l’elettricista.
Capita che il rapporto con il ventilatore nella peggior canicola estiva non sia dei migliori
Capita che scambi la destra con la sinistra o che parlando al microfono durante la riunione condominiale debba implorare il ragioniere del quarto piano di accenderle l’impianto:
Capita insomma che anche lei abbia i suoi giorni di merda.
In virtù di questa nuova affinità che ci lega: Tanti auguri Bey, se oggi utilizziamo il finger snapping per terminare concetti di un certo spessore, se quando entriamo nei club la nostra camminata è fiera e fulgida come quella di un gatto castrato, se abbiamo imparato a fare lo spelling di “bootylicious” prima che di “accelerare”, se ci sentiamo irresistibili e coordinatissimi mentre balliamo o cantiamo la tua musica passando invece per gente che “non se ne frega di come appare,” lo dobbiamo solo a te. Mai smetteremo d’esserti grati.