Quando si tratta di sfoggiare compilation superfresh in auto con gli amici, siamo tutti Pete Tong, nei party domestici del mercoledi sera con youtube siamo tutti Annie Mac, quando poi c’è da comporre una playlist adatta per fornicare, si finisce con l’essere appropriati come una suoneria polifonica che squilla durante un concerto ensembles d’archi. Infido e spinoso com’è, il campo di discussione ha ancora la possibilità di essere salvato tramite l’intercessione di The Weeknd, cantore di ninfomanie e asma. Il suo album di debutto, Kiss Land, prima raccolta d’inediti pubblicata da una major, è prevedibilmente un’antologia di colonne sonore scritte per ogni situazione sessuale vi troviate ad affrontare. Le atmosfere, come in ogni altro lavoro del giovane Abel Tesfaye, sono nebbiose, umide, drammatiche e riverberate, così come ciascuno di noi immagina sia il prossimo randez-vous amoroso in programma, prima che questo si riveli in realtà una lezione di cucina per principianti dalle dita tozze. Come poter quindi sfruttare al meglio il potere afrodisiaco di tale disco per accompagnare i contesti sessuali più svariati? Basta saper individuare e definire le singole circostanze nelle quali siamo calati e affibbiare ad ognuna la traccia giusta. Proviamo ad analizzare qualche situazione tipo. Mettiamo caso d’essere stati appena mollati dal partner con il quale abbiam trascorso gli ultimi undici mesi della nostra rovinosa vita, magari per colpa di quell’ostinata abitudine d’indossare calzini bianchi, ciò che urge è dello sconsiderato rebound sex, sesso-toppa-da-gomito, sesso ripicca, come dir si voglia. Bisogna trovare un tappabuchi il prima possibile, per cui la caccia è bendata.
Adaptation è la traccia guida per affrontare la meschina situazione. Naturalmente per Abel il rimpiazzo è rappresentato da una schiera di modelle alcolizzate, ma ciò che ci rende solidali è la malinconica e nostalgica sensazione di aver perso molto più di quanto avessimo preventivato, e solo perché troppo legati ai nostri calzini bianchi. Se invece la relazione vissuta dura e pare assumere stabilità, nella testa degli uomini un tarlo inizia a prendere piede, ovvero l’organizzazione di un sexy party nel retrobottega, un pass per il backstage, un’esperienza nel tunnel del vento, un giorno da gastroenterologo, insomma varcare la maison derriere durante il sesso.
Love In The Sky è la perfetta preghiera da recitare alla partner che di certo inizierà a proteggersi con le mani la zona minacciata appena sussurrata la proposta. The Weeknd, dal canto suo, riesce ad ammaliare la femmina rassicurandola, con parole del simbolismo più aulico, che ciò che sta per accadere sublimerà ogni sua precedente esperienza epicurea (You said you’ve been to the sky/ We’ll go beyond that). Non costruite troppe aspettative comunque, probabilmente nella vita reale le allegorie dei versi di Abel potrebbero essere recepite più verosimilmente come l’invito a trascorrere un pomeriggio insieme al centro commerciale, razionalizzando, in un modo o nell’altro, uno dei due se lo becca nel didietro . Poniamo ora un venerdì sera, la settimana lavorativa ci ha depressi al punto da essere nel mood adatto per seguire una lezione di Marco Catone l’Uticense sulla scelta etica del suicidio, soli in una grande città davanti al frigo decidendo quale ortaggio scongelare per dar vita ad un surrogato di cena, l’unica cosa che può ridarci fuoco primitivo è chiamare una prostituta a domicilio e abbandonarsi a momenti di appagante sesso senza presentazioni.
Belong To The World è la colonna sonora, spersonalizzante, cruda, distaccata e meccanica, che sintetizza la cornice di bisogni asettici e istintivi che pervadono il momento (I know you want your money girl/ Cause you do this everyday okay […] I’m not a fool/ I just love that you’re dead inside). Magari mostrandosi particolarmente depressi sarà facile ricevere anche un extra offerto dalla casa.
Ricalcando il concetto di sesso apatico, ovvero senza complicazioni emotive, Professional, traccia d’apertura dell’album, pare essere un trattato sulle conseguenze della scopamicizia. Per Abel partner è in realtà una stripper, ma sostituendola nel nostro caso con l’amica studentessa di biotecnologia, ciò che è importante preservare in un tale rapporto è la distanza tra sesso e sentimenti. Guardare un film insieme a casa sua prima o, peggio, dopo aver consumato l’atto è il primo sintomo di morte della scopamicizia, quel film con Ryan Gosling scelto da lei sancirà la fine della sacra libertà stipulata in precedenza, e minerà la convinzione di essere professionisti dell’amore, a ventiquattro anni. Utilizzando Professional come colonna sonora del prossimo incontro con la/o scopamica/o sarà come usufruire di un secondo preservativo, che protegge dalle patologie affettive sessualmente trasmettibili. Ma il campionario di occasioni sessuali coperte dalle liriche e dalle atmosfere di Kiss Land è molto più ampio.
Live For potrebbe essere il solenne accompagnamento per un threesome con l’amico di sempre, Drake nel caso di Abel (This the shit that i live for/ With the people i’d die for), così come Pretty sancisce un’indissolubilità alchimia che lega due amanti anche dopo un lungo periodo che li ha visti lontani e sessualmente attivi con altre persone (Well baby i won’t cry/ As long as you know when i land you’re mine).
Come provato quindi gli spunti sono tanti e disparati, un filibustiere come The Weeknd è pura ispirazione per i contesti erotici più lerci, e, in fondo, anche se in realtà è solo un po’ di musica da sottofondo per del banale sesso monogamo ad essere ricercata, mettere su l’intero album salverà comunque la situazione, e potrete finalmente risparmiare il vostro partner dalla mesta monotonia del solito disco dei Pink Floyd passato in loop ormai da anni.