Sono tante le mode adolescenziali che vanno e vengono da quarant’anni a questa parte. Variano a seconda delle generazioni, e sinceramente ignoro quali siano state quelle che hanno preceduto il decennio del ’90, quello in cui sono nato. È che mi bastano già quelle aberranti a cui ho dovuto assistere per tutta l’adolescenza: su tutte il dread solitario. Agghiacciante. Ce l’avevano in tantissimi, alcuni addirittura lo mantengono tutt’ora, e a me ha sempre ricordato uno stronzo essiccato al sole. Se proprio dovessimo trovare un punto di connessione fra tutte le mode giovanili che durante quest’ultima metà di secolo si sono avvicendate, questo si potrebbe facilmente individuare nelle sigarette. Lo charme generato dal fumo è infatti noto praticamente da sempre e, in particolare nella prima parte del ventesimo secolo, veniva alimentato da icone note in ogni dove, James Dean su tutte. Perché fumare in età adolescenziale un po’ di fascino in più lo aggiunge, bisogna ammetterlo. Un fascino che tuttavia da un paio di anni i diversi stati del Mondo cercano di far scemare, complici gli oggettivi danni che il fumo provoca.
«Il fumo dà la possibilità di metterci in pausa dal mondo incredibilmente frenetico in cui viviamo».
Non è però dello stesso avviso Laura Noel, appassionata di fotografia con un passato contraddistinto dall’esperienza politica. Proprio il suo background in questo campo le consentì di notare, durante la lotta al fumo che si svolse ad Atlanta nel 2005, una nuova porzione di società, che fino ad allora lei stessa ignorava.
«Mi sono interessata─afferma la Noel─alle persone che sono tutt’oggi disposte a continuare a fumare di fronte a ciò che è fondamentalmente condannato pubblicamente. Non sto affatto difendendo l’utilizzo delle sigarette, io stessa non sono una fumatrice, ma ero incuriosita da chi è disposto a fare qualcosa che la maggior parte delle persone reputa non solo nocivo, ma anche disgustoso».
Inizialmente Laura puntava a ritrarre i fumatori mentre erano impegnati in altre attività, spostando però in seguito l’attenzione su un punto di vista prettamente più psicologico. C’è infatti molto di più del semplice aspetto contemplativo che si assume mentre si tiene accesa la sigaretta fra le dita o le labbra.
«Se ci pensate, all’interno della giornata c’è questa pausa che è lo stesso fumo a darci, interrompendo quello che stiamo facendo. Il fumo dà la possibilità di metterci in pausa dal mondo incredibilmente frenetico in cui viviamo».
Piccola curiosità: al fine di mantenere un aspetto più naturale possibile, Laura passa parecchio tempo coi vari soggetti, in modo da riuscire a cogliere l’essenza data dall’esatto momento di rilassamento in cui si fuma.