L’NBA è alle porte e non sono per nulla eccitato.
Quella 2013/14 si presenta come una stagione ricca di spunti, sia per l’affermazione di nuove contenders che per una lotta serrata all’ultima sconfitta per guadagnare posizioni importanti al prossimo draft (Riggin’ for Wiggins, everybody).
In questo articolo né tratteremo di advanced stats né “screenshotteremo” selvaggiamente basketballreference.com, piuttosto cercheremo di analizzare seriosamente le questioni più scottanti che ogni team dovrà affrontare per soddisfare i propri obiettivi stagionali.
Questa prima parte verterà sulla Western Conference.
- ANALISI GENERALE:
Kobe Bryant è 25° nei power rankings di ESPN (e i Lakers 12°) e il Mamba, uno che ha sempre risposto pacatamente alle provocazioni, non l’ha presa proprio bene (vedi immagine profilo di twitter).
Amnesty THAT
— Kobe Bryant (@kobebryant) February 24, 2013
Dopo l’approdo di Howard a Houston i Rockets tornano a sognare in grande. Thumbs up anche per Golden State e New Orleans, che ha preferito giocarsela da subito piuttosto che scommettere su assets futuri. Thumbs down invece per Denver, che affiderà le sue sorti ai prossimi nobel per la Fisica, e Los Angeles Lakers, che fino al ritorno di Bryant dovranno accontentarsi delle sobrie sortite offensive di Nick Young (un po’ come lasciarsi con Belen per fidanzarsi con la Bindi). Proverò ora ad analizzare più nel dettaglio la situazione. Per semplificare ho diviso la Conference in cinque gruppi (TOP TEAMS, Contenders, I like, I don’t like, WIGGINS!). Proverò ad analizzarle tutte e 15 partendo dal quesito più spinoso che dovranno risolvere.
- Gruppo WIGGINS!, ovvero “perdere, e perderemo”.
UTAH JAZZ: Va bene perdere, ma nemmeno farlo con stile? Una stagione dominata dai giochi in post di Kanter e Favors, mi sanguinano già gli occhi. Nota positiva: meno videogames e più responsabilità per Gordon Hayward.
PHOENIX SUNS: Bledsoe, o non Bledsoe? L’ex compagno di CP3 avrà imparato le giuste nozioni dal maestro? Quante sconfitte dovrà sopportare Hornacek prima di rientrare finalmente in campo e sparare triple come una volta? Riusciranno le jersey a maniche corte a sviare l’attenzione da ciò che effettivamente accadrà in campo? Nota positiva: welcome back Channing.
- Gruppo I DON’T LIKE, ovvero squadre che per un motivo o per un altro (GM incompetenti, roster scriteriati) non mi trovano entusiasta.
DALLAS MAVERICKS: Può una foto di squadra essere più inquietante?
Samuel Dalembert giocherà minuti importanti, entreremo nel mondo dei pick’n roll Ellis-Nowitzki (il tedesco è assolutamente soddisfatto del mercato) , Calderon riuscirà per l’n-esima stagione a dominare un campo statistico di cui nessuno si interesserà. La fase difensiva latiterà, Mark Cuban farà arrabbiare Papa Francesco via twitter, perchè Mark Cuban è un genio malvagio (vedi video). Nota positiva: Shane Larkin potrebbe entrare nelle rotazioni. Go ‘Canes.
We worked all summer to get DH to Dallas. Welcome back to the Mavs, Devin Harris….
— Dirk Nowitzki (@swish41) July 9, 2013
DENVER NUGGETS: Ora che la Marijuana è legale in Colorado, chi fermerà Faried? E soprattutto, dopo aver licenziato allenatore e GM dell’anno, riusciranno nell’impresa di passare da una stagione da 55 vittorie ad una non qualificazione ai Playoffs? Molto probabilmente no, ma solo perchè giocano in un campo a 12000 metri SLM (misurazioni non attendibili). Nota positiva: il cambio di ritmo alla sostituzione Nate Robinson-Andre Miller, come fare zapping in tv e passare da Fast & Furious a Ben Hur.
SACRAMENTO KINGS: Quante partite trascorreranno prima di un tecnico a Cousins? Il vero ago della bilancia per i Kings è e sempre sarà Boogie (citando Grantland: “There are two types of basketball fans in this world — those who love DeMarcus “Boogie” Cousins, and those who are wrong”), talento indiscusso su cui la nuova dirigenza ha deciso di investire completamente. Nota positiva: dal draft è stato pescato il più talentuoso della classe del 2013: Ben McLemore. Ora sta allo staff tecnico svilupparlo e questa, cari tifosi Kings, è una minaccia.
LOS ANGELES LAKERS: Quante partite trascorreranno prima che Bryant si stanchi di Nick Young, mangi serpenti vivi per tornare in forma, vinca la classifica di miglior marcatore, superi Kareem e mandi un tweet alla ESPN con una sua foto mentre scala l’Everest con l’hashtag #vino? Nulla di questo succederà, lo so. A metà stagione il quintetto titolare sarà una roba del tipo Farmar-Blake-Henry-Gasol-Kaman, i Clippers vinceranno di 30 punti e Jack Nicholson diventerà quello di una volta. Poi tornerà il 25 24. Nota positiva: Tornerà il 24.
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Gruppo I LIKE, ovvero franchigie che potrebbero aspirare ai Playoffs se tutti gli ingranaggi girassero all’unisono.
N.B. ci sono Timberwolves e Blazers, quindi abbandonate la scaramanzia, qualcosa andrà male per forza.
NEW ORLEANS PELICANS: Problema: Uno tra Evans, Gordon e Holiday ha la palla, come si possono tenere impegnati gli altri due? Se coach Williams saprà rispondere a questo quesito, allora i Pellies saranno una vera e propria mina vagante. Anthony Davis sta crescendo e i segnali fanno presagire una breakout season. La dirigenza ha deciso che bisogna puntare già da quest’anno a grandi obiettivi, si è occupato spazio salariale e sono stati ceduti un gran prospetto (Nerlens Noel, coming up) e assets futuri. Nota positiva: la nuova struttura per gli allenamenti.
PORTLAND TRAILBLAZERS: Ora che hanno una panchina decente, come si comporteranno? Mantenuto il nucleo su cui ricostruire (Lillard-Batum-Aldridge), saggiamente ricucite le lacune. Ci si aspetta un’altra stagione al top dal miglior rookie dello scorso anno, con la speranza che possa ulteriormente crescere in termini di produzione e mentalità. Se così sarà, potremo dire di avere assistito alla nascita di un All Star, un potenziale dominatore del ruolo negli anni a venire. Nota positiva: terza squadra in un anno per T-Rob. I mezzi ci sono, sta a lui sfruttarli.
MINNESOTA TIMBERWOLVES: C’è un modo per non amare incondizionatamente Ricky Rubio? Tralasciando i sentimentalismi, il quintetto titolare è di gran livello e si è operato bene sul mercato e al draft. Non ci sarebbe nessun motivo per escluderli dalla lotta Playoffs, se non fosse che…stiamo parlando dei Timberwolves. Si comincia con un’operazione al ginocchio per Budinger (si finisce con Gelabale titolare, molto probabilmente). Nonostante le sfortune, ridiamo con Ricky. Nota positiva: Shabazz Muhammad, da sicura prima scelta a bidone in un solo anno, qual è il suo vero valore?
- Gruppo CONTENDERS, ovvero squadre che potrebbero puntare al titolo se il gruppo fosse totalmente compatto e le congiunzioni astrali totalmente favorevoli, leggi Mavericks 2011.
MEMPHIS GRIZZLIES: Se arrivassero alle Finals coi Pacers, con cosa si suiciderebbe Adam Silver? Quesito che sarebbe un topic cliccatissimo su reddit, molto probabilmente. Squadra che continua a trarre motivazioni dal rappresentare uno small market per l’NBA. I clinic difensivi di Gasol e Allen sono vera pornografia per gli advanced stats nerds, i set offensivi con cui si sono presentati al cospetto degli Spurs? Da ergastolo. Grit and Grind fino alla morte. In realtà sto solo aspettando la…Nota Positiva: let it fly, Killer Mike.
LOS ANGELES CLIPPERS: Se non arrivassero alle Finals, in che maniera CP3 potrebbe uccidere i suoi lunghi titolari? Riuscirà Doc Rivers a fare dei Clippers un team competitivo nella propria metà campo? Le sorti del team californiano passano dalla risposta a questa domanda. Fuori Butler e Bledsoe, dentro Redick, Collison e Dudley. Non chiamateli più Lob City, anche se rivedere azioni del genere (vedi secondo video) anche l’anno prossimo non sarebbe male. Nota positiva: everybody loves Lil’ CP3 (video 3).
HOUSTON ROCKETS: Un Dwight Howard (il più piccolo in foto) nel pieno della forma psico-fisica è in grado di far fare il definitivo salto di qualità ad una squadra già ben costruita? Secondo me (e anche secondo uno che conosce il basket da poco, vedi video 1 sotto) no. Con questo ovviamente non sto escludendo i Rockets dalla lotta per il titolo, sarebbe ipocrita. Non dimentichiamoci di un giovane imberbe nel ruolo di guardia titolare e leader tecnico e carismatico ancora pronto a sorprendere. Se coach McHale riuscirà a trovare un equilibrio offensivo ci sarà da divertirsi. Nota positiva: a Houston reclutano in maniera scorretta (video 2).
GOLDEN STATE WARRIORS (non riuscirò ad essere imparziale): Quand’è che Stephen Curry comincerà a prendere palla e tirare in scioltezza dalla propria metà campo? (video) Golden State è senza dubbio la mia finalista romantica. Curry è uno dei giocatori che più mi eccita veder giocare (gli altri due nella seconda parte). In gara2 di primo turno di Playoffs contro Denver hanno tenuto un fantascientifico 65% dal campo quasi esclusivamente da tiro in sospensione. Arriva Iguodala, se ne vanno Jack e Landry. Molto dipenderà dalla tenuta di Bogut e da come riuscirà Klay Thompson a interpretare il suo probabile nuovo ruolo di sesto uomo. Nota positiva: Warrior.
- Gruppo TOP TEAMS, ovvero le finaliste più ovvie (sulla carta).
SAN ANTONIO SPURS: Perché continuiamo a parlare degli Spurs? Seriamente, sono 15 anni che si dicono le solite cose. Non ne posso più di analisi Tranquilliane sui blocchi di Duncan o sulla tecnica di tiro di Parker. Farò quindi un’analisi ortodossa come una intervista a metà partita di Popovich (video). Kawhi Leonard, il futuro della dinastia, ha finalmente vinto la sua introversione. Matt Bonner ha trascorso l’estate a pubblicizzare carotine pelate. Jeff Pendergraph Ayres. Nota positiva: in bocca al lupo, Beli.
OKLAHOMA CITY THUNDER: È finalmente l’ora di Kevin Durant? Adesso che Westbrook è fermo ai box, riuscirà Brooks a costruire una squadra intorno al 35? Nessuno mette in discussione che l’ala da Seattle meriti qualcosa in più, ma il tempo per i Thunder è certamente tiranno. L’anno scorso è stato chiaro che non si è riusciti a sopperire alla mancanza di Harden e l’infortunio di RW agli ultimi Playoff ha evidenziato immense lacune strutturali nel gioco a metà campo. Nota positiva: KD è un testimonial Nike attivissimo.
- VARIE ED EVENTUALI:
-Va bene giocare in casa, ma indossare il pigiama mi sembra eccessivo. -Mondo Lakers: Kobe Bryant estremamente provato dal trasferimento di DH12, vintage Steve Nash (calciatore nel tempo libero) a Rap City nel 1994.
Kobe Bryant was asked about his surprise level when Dwight Howard left: “Honestly, man, I don’t really give a s—. It is what it is. ”
— Sean Deveney (@SeanDeveney) September 28, 2013
–Jeremy Lin si è montato la testa.
A presto per la preview della Eastern Conference.