Ecco pronta per voi la seconda e conclusiva preview sulla stagione NBA che inizierà il 29 Ottobre.
Se non avete letto la prima, siete delle brutte persone.
Eastern Conference dunque, proviamo a darne prima una lettura d’insieme.
Non si può non cominciare dalla notizia fondamentale: NON DOVREMO PIÚ SORBIRCI MILIONI DI SPOT SULL’INFORTUNIO DI DERRICK ROSE! Il playmaker dei Bulls, born and raised in Chicago, è finalmente al 340% della forma ed è ritornato in quintetto in questa pre-season mostrando una tenuta fisica ed una esplosività più che incoraggianti. Rimanendo tra le probabili contendenti al titolo, i Nets si aggiudicano lo scettro di franchigia più odiata del mondo, sia per aver un proprietario che potrebbe comprare l’intera lega con gli spicci che ha in tasca che per aver portato a Brooklyn i leader tecnici e carismatici di una Boston che ha deciso di rifondare.
Metta World Peace è finalmente ritornato nella sua città, Miami mantiene il nucleo vincente di questo triennio (non tutto, sigh) e aggiunge altre due scommesse forte del successo del metodo Birdman. La lotta per i Playoffs ritorna a farsi interessante dopo anni di noia, con una Detroit rinnovata e la Cleveland delle prime scelte (quella di quest’anno di certo inaspettata) pronte a darsi battaglia.
In fondo ai rankings sarà divertente vedere in che modo riusciranno Sixers, Bobcats e Magic ad autosabotarsi per arrivare al sacro graal del prossimo anno.
Come per la prima parte, i gruppi in cui saranno divisi le franchigie saranno 5: WIGGINS!, I DON’T LIKE, I LIKE, CONTENDERS E TOP TEAMS. Ad ognuna proveremo seriosamente a porre le questioni più scottanti da affrontare per soddisfare i propri obiettivi stagionali.
- Gruppo Wiggins, ovvero “Riesci a correre e lanciare una palla? Sei dei nostri”:
CHARLOTTE BOBCATS: Per quanto ancora vorranno essere la barzelletta della lega?
Prestazioni orribili, arena indecente, programmazione a lungo termine inesistente, tifoseria fredda (e non possiamo biasimarli). È come se il karma si stesse abbattendo spietato sul povero MJ. Nota positiva: la trade che ha portato Al Jefferson in North Carolina è un buon inizio, ma la luce che si comincia ad intravedere in fondo al tunnel con buone probabilità è un cingolato che viaggia in direzione opposta.
ORLANDO MAGIC: Ci ricorderemo di loro quando finiranno le maglie in sconto di Dwight Howard? Conoscere e poter descrivere il roster di questi Magic è il test definitivo per distinguere un NBA addicted da un poser che si è comprato il cappellino dei Raptors perchè una volta ha visto un video di Carter che schiacciava. Oladipo è uno dei rookies più pronti a giocare tra i pro, Tobias Harris e Vucevic sono chiamati a mantenere i numeri con cui viaggiavano l’anno scorso. Nota positiva: si perderà, ma va bene così.
PHILADELPHIA 76ERS: In che altro modo potrebbero rendere evidente che tankeranno? L’attacco sarà affidato a Evan Turner, Nerlens Noel sarà probabilmente out for the season, Michael Carter Williams si giocherà il posto da titolare con Tony Wroten: sarà una lunga stagione di orrori, Sixers fans. Chiudete tutte le finestre, comprate un cd di James Blunt e indossate la vostra vecchia canotta di Iverson, è tempo di piangere. Nota positiva: l’anno prossimo andrà per forza meglio.
- Gruppo I don’t like, ovvero “quand’è che ve ne andate per lasciare posto a Seattle?”
TORONTO RAPTORS: Si tornerà a vedere Playoff basketball in Canada? Il nuovo GM Masai Ujiri, autore del miracolo Denver, e coach Casey sono chiamati ad un lavoro tutt’altro che facile nella gestione di un roster dominato da due ball-hoggers come Rudy Gay e Demar Derozan, ma anche da fantasy basketball favorites del calibro di Kyle Lowry e Amir Johnson. Se tutti gli ingranaggi gireranno si potrà puntare almeno all’ottavo posto (l’anno scorso è stato guadagnato da Milwaukee con un record negativo di 38-44).
Nota positiva: Nothing was the same.
MILWAUKEE BUCKS: Che senso avrebbe un’altra stagione come quella scorsa? Davvero, non capisco cosa ci possa essere di interessante in un’annata in cui l’obiettivo è vincere almeno una partita di postseason. Se aggiungiamo che d’estate Milwaukee ha le stesse temperature che si registrano a novembre a Miami abbiamo un quadro d’insieme della dura vita del tifoso Bucks. Nota positiva: Antethhfoshofhohfodfhioidhfompo!
ATLANTA HAWKS: Sul serio sono riusciti ad accaparrarsi Millsap per soli 19mil$ in 2 anni? Lo ammetto, gli Hawks non mi sono poi così antipatici, ma li ho messi in questo gruppo perchè molto probabilmente saranno la squadra più noiosa della lega. Nota positiva: Pero Antic!
- Gruppo I like, ovvero “finalmente Kyrie!”
BOSTON CELTICS: Cosa sta pensando Rondo?
(viaggio nella mente del #9 al momento del photoshoot) Che fine hanno fatto tutti? È tornato Chris Mullin? Perchè indossa un cappellino Celtics? E se decidessi di non riprendermi più dall’infortunio? Davvero tra tutti questi sono io quello che vogliono scambiare? Coach Stevens ha la stessa età di Garnett? Nota positiva: Thank you (a Boston sanno essere signori).
WASHINGTON WIZARDS: Mother should I build (on) the Wall? 80 milioni in 5 anni per il play da Kentucky: una follia per molti, una scommessa per chi ha creduto nella marcia post All Star Game da Playoffs dei Wizards, coincisa guarda caso con il suo rientro da un brutto infortunio al ginocchio. Tutto ruoterà attorno a lui, sarà una Nota positiva?
DETROIT PISTONS: Tutto muscoli e niente cervello? In una lega che tende sempre più allo small ball la scelta dei Pistons è di segno totalmente opposto. Smith-Monroe-Drummond sono un frontcourt dall’alchimia tutt’altro che facile per il flow offensivo, ma di certo “size matters” e un tentativo va fatto. Se Jennings si ricorderà di giocare uno sport di squadra, i Playoffs sono ampiamente alla portata. Inoltre, Jesus have come to save them. Nota positiva: BALL DON’T LIE!
CLEVELAND CAVALIERS (e anche qui l’imparzialità è latente): Quando cominceremo a coronare Kyrie Irving MVP della lega? Lo ammetto, che i Cavaliers possano fare davvero bene ci crediamo solo io e Dan Gilbert (ma lui lo diceva anche nel 2010).
Le probabilità che tutto vada per il verso giusto sono più inferiori delle percentuali ai liberi di Howard: Bynum passerà un’altra stagione a cambiare parrucca, Bennett si rivelerà un bidone, Varejao verrà ceduto per Milicic e Kyrie raggiungerà LeBron a Miami. Gli unici che ci guadagneranno saranno nuovamente i negozianti d’abbigliamento sportivo che venderanno canotte che verranno bruciate. Nota positiva: andrà meglio di così, Bynum dominerà, Varejao terrà una doppia doppia di media, Bennett ROY e Kyrie MVP. Vabè, perdonatemi.
- Gruppo Contenders, ovvero “The rivalry continues”
CHICAGO BULLS: C’è una domanda più banale di “È finalmente l’ora di D-Rose”? Eccetto piccoli cambiamenti il nucleo è lo stesso da oramai tre anni, Noah e Deng sono All Stars ed è stato trovato un tassello fondamentale in Jimmy Butler. Basteranno questi dati a risolvere il problema Heat? A Chicago sono pronti ad andare #allin. Nota positiva: Carlos Boozer, rosiconi.
NEW YORK KNICKS: Ora che si trova insieme a Metta World Peace e JR Smith, quanto tempo passerà prima che Bargnani cominci a riempirsi di tatuaggi, a guidare in stato di ebbrezza e a postare foto di prostitute su Instagram? GTA: New York. Vorrei poter essere serio sui Knicks, ma davvero mi è difficile. Nota positiva: If you can make it there, you’ll make it anywhere.
BROOKLYN NETS: Si può comprare un titolo? Stagione da “glory or bust” per questi Nets. Per i veterani Pierce e Garnett è l’ultimo treno direzione paradiso. Quintetto stellare con un supporting cast di primo piano, Jason Kidd in panchina (ad allenare!). La brutta figura degli scorsi Playoffs è un indice di dove si arriva se non si gioca col cuore. Nota positiva: Il Barclays Center, dove è possibile vedere la partita anche se siete in fila per andare al bagno.
- Gruppo TOP TEAMS, ovvero “Per me i prossimi campioni NBA sono qui”
INDIANA PACERS: Is there life after a game7 loss? La totale antitesi dei rivali più diretti al Larry O’Brien Trophy: small market, nessuna celebrità sugli spalti, un C puro e dominante come Hibbert sotto le plance coadiuvato da un mago del post e degli intangibles come David West. E stiamo tacendo la star ufficiale della sqaudra: Paul George, swingman da LA già All Star che non da nessun segnale di voler arrestare la sua crescita. Se aggiungiamo anche il ritorno Danny Granger, fuori tutto l’anno scorso per infortunio, e l’arrivo di Louis Scola, Watson e Copeland otteniamo l’identikit di una delle maggiori favorite al titolo. Nota positiva: Si può davvero vincere.
MIAMI HEAT: Che cosa succede quando una forza inarrestabile incontra un oggetto inamovibile? Soluzione al paradosso: non lo sappiamo ancora, perchè negli ultimi due anni abbiamo solamente assistito al dominio della Forza inarrestabile, la quale risponde al nome di LeBron James. Come l’Avvocato (è con la A maiuscola, se non sapete di chi sto parlando avete condotto una vita triste) disse in uno dei suoi “characters”: “I campioni sono quelli che cambiano il gioco, che lo lasciano diversamente da come l’hanno trovato, questo differenza un campione da un vincente”. Ecco, questo pensiero si adatta perfettamente al nativo di Akron.
L’era dei Big Three potrebbe essere al termine, 3 si è operato per l’n-esima volta al ginocchio e Oden e Beasley potrebbero rivelarsi due fallimenti, ma gli Heat rimangono comunque in cima ad ogni power rankings. Il che ci porta al punto di partenza. Finchè c’è LeBron c’è speranza. Nota positiva: 28.5 secondi.
Varie ed eventuali:
–Andre Drummond, vincitore sentimentale dell’estate;
-Amir Johnson x Drake;
-Shane Battier x Happy Days;
-Happy faces in happy places, Tyler Hansbrough edition.
Da domani le chiacchiere stanno a zero,
Buona stagione 2014 a tutti.