Io invidio Riccardo Franco, dico sul serio. Invidio l’idea, la forza, la follia, la tensione che ti spinge a sfanculare il tuo paese, la tua nazione, le posate, il vino buono, la pizza, la figa, la noia, il freddo, la nebbia di un paese in provincia e ad andare a fare bisinniss dove? A Londra ? No. A portar le nutrie al guinzaglio che fa tanto Hipster? No, Riccardo Franco ha preso ed è andato in Cina. Shanghai, non qua dietro. Ci è andato tre anni fa, mica ieri, e ci è andato a insegnare, a esportare il ritmo in 4 ai cinesini, ci è andato per fargli sentire l’House Music di derivazione U.K., ci è andato per fondare una label, OD Music Group, ci è andato per produrre l’RP di Ariel Camusso e Persian Empire che si chiama Time e suona come un bel petardone “chinese”. Ora, si può ignorare una storia cosi? No. Stai suonando tutta l’house uk targata needwant del mondo, suoni Giorgetto Fitzgeraldo ad ogni set, in ogni mixtape metti i Dusky o Bashmore e che fai, non fai fare un giretto in pista a questo Time? Non fai muovere qualche sedere italiano con questa house uk che viene da lontano? Dai, su… Diffondiamola questa musica, diffondiamo questo lavoro e suoniamo le nostre eccellenze, non vi sto parlando né di un Mutandari né siamo su Telemarket. Vi sto parlando di un prodotto italiano suona-bi-li-ssimo, magari tra una Jane Coles e Ben Pearce, ché ci entra perfetto proprio a quell’ora… quando il basso si fa cashmere e la lingua si fa felpa. Molto Bene.