Io negli anni ottanta non c’ero, e nemmeno sono mai stata appassionata di calcio nella mia vita, alle medie andavo a spiare i maschi che dopo le partite si facevano le docce negli spogliatoi, ma non so se vale. Ce n’erano certi con i pistolini piccolissimi. Il mio preferito in assoluto era il numero 9, e la domenica mattina stavo a fissarlo per novanta minuti. Qui finisce tutto quello che mi lega al mondo del pallone e facendo parte della categoria femminile non so cos’è un fuorigioco, ma ci tengo a specificare che non me ne frega assolutamente niente di niente. Però se penso ai giocatori degli anni 80 me li immagino con questi capelli ricci, i pantaloncini cortissimi e le braccia magre. Le magliette con lo scollo a V le hanno inventate per i calciatori? Quelle con lo scollo tondo erano troppo rock’n’roll, ci si passava l’indice dentro sul bordo per dire “hey pupa, quanto sei sexy, mi fai sciogliere” e poi via, due colpi di pettine. Quelli del calcio invece io me li immagino proprio con il rettangolo delle figurine Panini attorno alla testa con sotto scritto il nome, senza bisogno di presentazioni o biglietti da visita. Leo Fitzmaurice ha raccolto tutti i pacchetti di sigarette degli anni 80 dimenticate nei pub londinesi, nei cappotti di montone dimenticati negli armadi e ha fatto di loro delle perfette divise vintage. La sua mostra POST MATCH 1999 – ONWARDS si può visitare alla Gallery S O London fino al 26 gennaio 2014, andiamo a farci una gita prima di mandare tutto in fumo!