Ci sono due modi per ascoltare i dischi: puoi provare a sederti, concentrarti, mettere le cuffie ed analizzarlo, oppure puoi fare diversamente, continui a far quello che stavi facendo e pigi play sul disco che volevi sentire. Io ho scelto la seconda opzione e mentre guardavo, con colpevole ritardo, la terza stagione di Breaking Bad ho messo su il nuovo lavoro di Claudio Crispo aka BanKu, producer nonché visual artist, italianissimo ma London-based.
Era il secondo episodio della terza stagione, e la componente drammatica della serie cominciava a farsi pesante, ed allora è arrivato “Mind the Beat” con i suoi suoni cattivi a farmi compagnia. Si è generata una qual certa alchimia tra il disco ed il mio streaming video. Partendo dalla fine, e cioè quando i due inquietanti sudamericani entrano furtivi in casa di Walter con un’ascia in mano e si poggiano quieti sul letto mentre Walt fa la doccia. Ti prepari al peggio mentre ti suona in sottofondo “Illogical” traccia di chiusura dell’ EP, difficilmente interpretabile, illogica per l’appunto, come la situazione che ti si propone sullo schermo del tuo tredici pollici. I due vanno via, Haisenberg è salvo e la tua puntata finisce tra jazz che si mescola ai broken beat ed ad un qualcosa di vagamente psichedelico. Comincio la title-track “Mind the Beat” invece mentre Walter perde la calma e si fa arrestare, esplodendo come tutta la techno che c’è in BanKu, che raddrizza la cassa e la mescola con della fluida acid. Continuo la visione/ascolto e mi trovo davanti l’appena ripulito Jesse che parla con il padre, manco a farlo apposta la prossima traccia ha il titolo giusto per me “Alibi”, quello che entrambi cercano, che io trovo negli oscuri quanto brevi labirinti di questa track, minimale ed energica, che si mostra di facile lettura a chi, come me, sta provando a capirci qualcosa. Mi sento stravolto come Walter che si risveglia con la faccia nei pop-corn quando “One Way” si dimostra titolo bugiardo, e sovverte l’inizio con un finale da brividi proprio mentre il nostro eroe si perde la telefonata della moglie e con questa educazione e dignità.
La mia esperienza visivo-musicale volge al termine, è notte fonda e non mi sento tranquillo, inquieto, la serie più premiata della storia della TV americana è ancora lontana dalla sua lieto fine, in realtà non so neanche se ne abbia uno, mentre Mind the Beat mi picchia in testa, come il freddo che ti accoglie nella metro di Londra quando vedi la scritta Mind the Gap, ah ecco dove l’avevo già vista.