Abbiamo parlato già abbondantemente dei DID e del loro nuovo disco, Bad Boys. Adesso lasciamo che siano loro stessi a raccontarlo traccia dopo traccia.
YOU READ ME
G:
Durante l’estate del 2012 abbiamo decidemmo che avremmo provato a far uscire un album, all’epoca eravamo in 3 DID.
Andammo al Nomad studio il sotterraneo di San Salvario dove registrammo l’EP coi Liquid Liquid, con la tensione addosso perché non scrivevamo nulla da anni, pronti via mandammo quel sample percussivo che sentite all’inizio, lo registrammo piazzando il microfono della voce davanti all’impianto.
5 minuti dopo avevamo una strofa e un ritornello, quindi avevamo You Read Me
A:
È il pezzo che mischia le vene pop, punk funk e afro beat della band, che mette insieme group bombino, grimes e i raptures. L’abbiamo scritta in sala prove nell’Agosto scorso con 40°C ed è bagnato di sudore.
SECOND CHANCE
G:
SC è in tutto e per tutto un pezzo di Andrea Tirone, lo scrisse 4 anni fa ma era un periodo strano per la band e lo scartammo senza una motivazione sensata per poi ritornare sui nostri passi pochi mesi dopo.
Il problema è che il provino aveva solo una drum e il vocal quindi passammo anni a cercare di arrangiarlo, abbiamo resettato tutto e ricominciato da capo almeno 3 volte, poi dopo quel momento non precisato in cui ci siamo innamorati della musica pop e abbiamo deciso di mettere assoli di chitarra nei pezzi è stato tutto più facile.
Ad aprile di quest anno Andrea ci ha detto che vivendo a Londra non riusciva fare più parte della band ma abbiamo comunque messo Second Chance nell’album e il cantato è il suo.
BELONG TO YOU
G:
Ogni tanto cerco tra me e me di teorizzare quel possa essere la forma di musica migliore in assoluto, l’idea è che deve essere ballabile (in quattro quarti), suonata male (alcuni colpi fuori tempo servono a renderla umana) e pop (il vocal cazzo te lo devi ricordare). Penso che Belong To You sia la cosa più vicina a tutto questo, poi penso che l’uomo che ci ha suonato sopra le marimba è lo stesso che ha fatto queste cowbell qui.
In quei momenti sono felice.
MASTROIANNI KEEP IT REAL
A:
Come trasportare l’atmosfera dolce e sognante dei film di Fellini in musica del 2013. Ovviamente tutto condito da dei tamburi e metallofoni. Guido ha scritto la voce in 2 minuti e la take di quella voce è stata inserita direttamente nel disco. Bad boys.
INTERLUDE #1
G:
Questo interludio introduce una parte dell’album in cui ci siamo ritrovati solo io e andrea a fare musica per i DID.
Andre aveva in mente questo film di woody allen in cui i uno dei protagonisti cerca di dissuadere l’altro ad andare in California perché “all the action is out there”.
Nel film si parlava di produrre script televisivi ma abbiamo tagliato quella parte e messo JAY Z che dice la parola Music… si proprio quando sentite che a W.A. viene la voce da nigga.
A:
Woody Allen che parla con Jason Biggs in “Anything Else” col sottofondo delle nostre prove: il dialogo che ascoltiamo tutti i giorni, indecisi se stare a Torino o partire per Los Angeles. Alla fine il buon calcio vince sempre.
MVP
G:
Io Andre a un certo punto siamo andati in collina a Torino a provare a far qualcosa di nuovo quest’anno ed è li che è uscito il provino super marcio di MVP.
Tornato all’Astoria lo faccio ascoltare a Vaghe Stelle che mi fa: “posso produrla io questa? Però teniamo tutto così non ri-registriamo niente, nemmeno la voce.”
A quel punto ci mancava già un chitarrista e abbiamo chiesto a Cato (Bluebeaters) di farci delle parti.
Siamo rimasti in due ma abbiamo un sacco di amici.
A:
La base è stata presa da un pezzo meditativo di yoga campionato. L’atmosfera dark e il bpm a 86 l’hanno indirizzata naturalmente verso ritmiche New Hip-Hop e voci alla The Weeknd. Vaghe Stelle ha mixato il tutto come solo lui sa fare.
COIN SLOT
G:
È il mio momento preferito del disco, è pop puro all’ennesima potenza, la voce di Andre (Prato) è autotunata e quantizzata, quindi perfettamente intonata e perfettamente a tempo, in realtà questo succede solo in teoria perché ha delle leggere e bellissime imperfezioni digitali qua e là.
La musica pop non ha mai suonato così male.
INTERLUDE 2
G:
Detesto l’idea che per colpa di Shazam non esista più il benché minimo dubbio sui titoli di ciò che sta suonando in un club o su una radio.
Shazzammate questa merda che abbiamo registrato in sala col cellulare, è quello che vi meritate maledette teste di cazzo.
A:
Era il 2011 e pensavamo di essere in Libia invece che in una sala prove marcia di Nichelino.
SKILLS
G:
Se venivi da me 4 anni fa e mi dicevi che nel 2013 avremmo fatto un pezzo con assolo da radio e lo sfumato alla fine ti avrei sparato.
Ero cretino.
In compenso abbiamo usato il mio iphone per registrarlo e in radio non ci finirà mai puoi starne certo.
VOCI PAZZE
A:
Anche questa era uscita precedentemente nell’ep “Belong to you”. Guido per pigrizia non voleva cantarla tutta di fila ogni volta, così ha registrato delle micro parti vocali e le ha suonate con le dita sul campionatore. Il titolo “voci pazze” era stato quindi dato così in fase di scrittura (non sappiamo mai che titolo dare ai pezzi in sala prove così ci sbizzariamo, in questo caso anche banalmente). Quando è stata ora di dare un titolo definitivo, Sal P ci ha detto: “Un titolo così a New York spacca”.
ALL WE DESIRE SLIGHTLY HAPPENS
A:
La deriva elettronica del disco: ipnotica e fredda. Difatti è stata scritta in inverno, in una sala prove senza riscaldamento. Siamo alquanto meteoropatici.
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