I videogames vintage possono essere dei veri vasi di Pandora: una volta scoperchiati, riversano nel mondo tutti i mali possibili e immaginabili. Pertanto, quelli che crediamo essere delle chicche inestimabili, si rivelano ciofeche di grandezza smisurata. Ciofeche le quali, secondo il noto paradigma So bad, so good, diventano subito dei cult.
Ecco a voi alcuni esempi retro-kitsch di videogiochi per NES, SNES, Sega Mega Drive e Famicom.
Iniziamo con un b-game a sfondo musicale, Michael Jackson’s Moonwalker, del 1989. Partendo dal videoclip di Smooth Criminal, il gioco si sviluppa in un picchiaduro con Michael che mena a destra e manca e soprattutto, udite udite, libera dei bambini terrorizzati che lo ringraziano urlando il suo nome in modo veramente irritante. Tra un cazzotto e l’altro, non mancano momenti coreografici che vi faranno smascellare.
Altri esempi: i cosiddetti “kuso-ge”, videogiochi made in Japan considerati “shitty games”. A questo filone appartengono due capisaldi del genere: Zombie Nation, del 1990, con una trama fanta-demenziale: nel 1999 un meteorite colpisce l’America trasformando tutta la popolazione in zombie. L’unica speranza, nonché eroe del gioco, è la testa decapitata di un samurai i cui sputi distruggono i nemici e i palazzi della città (tra cui una maleficissima Statua della Libertà). Logico, non trovate?
Il secondo “kuso-ge” è il super-cult Hong Kong 97, gioco del 1995. In questo caso la domanda nasce spontanea: cosa c’è di sensato in un videogioco a sfondo politico sul trasferimento della sovranità di Hong Kong dal Regno Unito alla Repubblica Popolare cinese? Il paese, colpito dall’immigrazione di criminali cinesi – e quindi comunisti – decide di correre ai ripari: assolda Chin, parente di Bruce Lee (nel gioco rappresentato nientepopodimenoche da Jackie Chan) per uccidere tutti i 1,2 miliardi di cinesi. Non male!
Gli altri gioielli che vogliamo condividere con voi sono i videogiochi piratati o modificati da hackers. Capolavoro assoluto è Super Nazi Penis Cartel Freedom Fighters 3, in cui Mario, vestito come un membro del Ku-Klux Klan, combatte contro delle “flying pussies” e si trasforma in un pene gigante quando colpisce un blocco e raccoglie dei condom fluttuanti. Non solo: invece di sfere infuocate, Mario spara delle piccole svastiche. Insomma, è tutto perfetto.
Non da meno, Titenic. Sì, leggete bene, con la “e”. Il blockbusterone campione di incassi nel ’97 diventa un picchiaduro della madonna. Jack Dawson o Rose DeWitt pigliano a pugni cuochi, marinai, pulzelle, vecchiette e altri passeggeri (ratti, serpenti, galline!) che si trovano sulla nave. E non manca il colpo di genio: se non lo si fa muovere per un tot di tempo, Jack si mette a disegnare. Sì, draw me like one of your french girls.
Saluto finale: due-gif-due assurde che giocano con SuperMario, facendolo diventare un vero pulp-movie.
E adesso premete pure play.