Rubens Cantuni è noto anche come Tokyo Candies e i suoi lavori non vanno confusi con quelli di Tokidoki: a metà strada tra una rappresentazione boteriana della donna e l’iconografia old school, Rubens è cresciuto come tutti noi con la TV commerciale degli anni ’90 e ha metabolizzato una passione per la cultura giapponese che ora si diverte a mescolare con l’immaginario pop. Questa settimana ci ha raggiunto per la nuova puntata di Passaporto.
Con quali fumetti sei cresciuto?
Potrei fare il figo dicendo qualcosa di assurdo o ricercato, ma devo dire Topolino. Poi sono venuti i fumetti Marvel, principalmente Spider Man, e poi alcuni manga, anche se non sono stato un vorace fruitore di questi ultimi. Uno degli autori che più mi ha influenzato è stato Akira Toriyama, che tutti conoscono per Dragon Ball, ma del quale ho amato particolarmente Dr. Slump & Arale. Un altro che devo citare è Alita di Yukito Kishiro, che ritengo, ad oggi, uno dei migliori prodotti creativi in assoluto. Ad ogni modo una cosa che ho sempre apprezzato delle opere nipponiche rispetto a quelle americane o anche nazionali è il fatto che le storie hanno una fine, più o meno predefinita, e non si va avanti all’infinito con espedienti di sceneggiatura spesso al limite del ridicolo.
La morte ha la forma di un teschio e i colori delle caramelle?
Dare alla morte un “colore” è uno dei motivi che stanno alla base di tutte le religioni dalla notte dei tempi. Addolcire la pillola, per dirla in parole povere.
A quanti anni ti sei appassionato di cultura giapponese?
Qui devo precisare meglio quanto detto nella prima risposta. È vero che non ho letto moltissimi manga, ma come molti figli degli anni ’80 sono stato bombardato di anime dalla TV commerciale. Apprezzo alcune cose di Miyazaki, più che altro a livello visivo, ma non sono un suo cultore e a dirla tutta credo attorno a lui, in occidente, ci sia un po’ una sindrome da “culto a tutti i costi”, perchè trovo strano che le sue opere siano davvero comprensibili alla massa, qui da noi. La mia passione per il Giappone è più socio-culturale, la TV mi ha mostrato spesso la vita quotidiana, le relazioni sociali, le contraddizioni e le manie della società giapponese ed è questo ad avermi affascinato.
E un giro nel Sol Levante l’hai mai fatto per davvero?
Tra neanche un mese farò il quarto, ma da quando ho sposato una giapponese andarci ha un sapore molto diverso rispetto ad andarci da vero e proprio turista. Migliore ovviamente. Essere inseriti in un contesto familiare è chiaramente un’altra cosa, ti permette davvero di capire una cultura.
Ci mandi una fotografia della scrivania su cui stai lavorando in questo momento?
Chi ti dice che lo stia facendo da una scrivania? :D Comunque mi spiace, non ho foto decenti ed essendomi trasferito da poco non ho ancora sistemato come vorrei.
Un monumento pubblico che ti piacerebbe wrappare da capo.
Quello che tra non molto qualche sindaco di provincia in cerca di fama (o altro) dedicherà a Berlusconi.
Hai lavorato sia con brand molto grossi che con piccole start-up: quale dei due approcci preferisci?
Devo essere sincero? Grandi brand. Per alcuni semplici motivi: pagano meglio e solitamente puntualmente, di solito hanno molto più chiaro in testa come funziona il rapporto committente/designer e ovviamente la visibilità che danno è maggiore. Fa molto ridere quando gente sconosciuta che magari neanche ha cominciato il suo progetto e se va bene ha una pagina su Facebook con 50 fan ti dice che non ti può pagare, ma ti offre visibilità. Ci sono comunque anche piccole realtà che offrono progetti per i quali voglio lavorare anche guadagnando cifre molto inferiori ai grandi brand perchè il progetto in sè è interessante e/o mi offre qualcosa che professionalmente considero un investimento.
È più difficile disegnare se stessi o disegnare gli altri?
Disegnare persone esistenti in generale.
Come rimedi alla mancanza di idee in un giorno no?
Aspetto che il giorno no finisca e non faccio niente, se posso. Se non posso inizio a fare qualcosa a caso sperando di trovare la via lngo la strada (e non è detto che ci riesca).
Se ti dico Dance Like Shaquille O’Neal, cosa mi disegni?
Questo, così posso scrivere twerking che è una manna per il SEO.