Ritornano le labels approvate da DLSO con il primo profilo del 2014 dedicato alla milanese Record Kicks. Gli appassionati di soul e funk se ne saranno già accorti da tempo, per tutti gli altri forse la conoscenza é stata grazie al disco “Traditori di Tutti” dei Calibro 35. Per tutti quanti, anche per chi non ne avesse ancora sentito parlare, la possibilità di saperne di più grazie alla chiacchierata che Shaq ha fatto con Nick, fondatore dell´etichetta.
Record Kicks ha di recente celebrato i 10 anni di attività, anche attraverso il regalo di una compilation show-case dei vostri artisti. Ci racconti come é cominciata l´avventura?
Sono sempre stato affascinato dalle sottoculture musicali, soprattutto inglesi (punk, mod, northern soul) e il mio sogno è sempre stato quello di aprire una etichetta indipendente e di lavorare con la musica indipendente cercando di proporne di nuova. Dopo essermi laureato con una tesi sul marketing applicato all’industria musicale indipendente ho iniziato a lavorare a Vitaminic, società che alla fine degli anni 90 ha rappresentato un primo esperimento di distribuzione musicale in formato digitale, ahimè un pò troppo in avanti con i tempi. Erano gli anni del boom di Napster e pensare di vendere un file mp3 era alquanto duro. All’interno di Vitaminic mi sono occupato dell’etichetta discografica interna distribuita da Edel, con la quale facevamo uscire sopratutto compilation. Questo mi ha permesso di ricevere una buona infarinatura sui rapporti con i distributori, le licenze e tutto quello che c’è da sapere sul funzionamento dell’industria discografica. Dopo tre anni, ho lasciato Vitaminic ed ero pronto per la aprire la Record Kicks. O almeno così credevo.
il vostro roster raccoglie musicisti che arrivavano ed arrivano un po’ da tutte le parti del mondo. Ci guideresti attraverso quelli che sono gli acts ancora in attività per la label?
La Record Kicks è un’etichetta molto di genere e settaria. È specializzata in musica nera che per lo più suona molto vintage, come se fosse stata registrata principalmente negli anni 60 o 70, ed in tante delle sue declinazioni, come soul, funk, afrobeat, rock steady o boogaloo. Più che fondare un’ennesima etichetta che si concentrasse sulla ristampa di perle oscure di catalogo degli anni 60s o 70s, l’idea che ha mosso la Record Kicks sin dal primo giorno è stata quella di dedicarsi alla scoperta di nuovi gruppi da lanciare che avessero queste caratteristiche. Ed è per via dei generi musicali trattati che il 90% degli artisti presenti nel roster è internazionale. Tra i gruppi super attivi ci sono i Dojo Cuts ed i Liberators entrambi di Sydney. I due gruppi ruotano attorno alla figura del produttore Nathan Goldentone. I Dojo Cuts fronteggiati dalla bravissima Roxie Ray suonano deep funk e retro soul, mentre i Liberators sono dediti a sonorità afrobeat per lo più strumentali e con notevoli influenze jazz-funk. Dall’Inghilterra arrivano Hannah Williams & The Tastemakers, lei la chiamano la Sharon Jones di Chichester per grinta sul palco e potenza vocale e proprio Miss Jones l’ha battezzata tra le sue degne eredi durante il tour che hanno fatto insieme in Inghilterra, poi ancora Nick Pride & the Pimptones di Newcastle con il loro tiro soul-jazz molto Blue Note ed i Trio Valore, il supergruppo di Steve Whithe (Style Council) e Damon Minchella (Ocean Color Scene) dedito a sonorià mod-hammond-funk. Poi ancora da Detroit i Third Coast Kings, combo deep funk che suona potente, groovy e jazz allo stesso tempo e da Oporto Marta Ren & The Groovelvets, la nuova reginetta del soul che è già un a piccola star in Portogallo e di cui presto sentirete parlare anche qui da noi. Tra gli Italiani ci sono i maestri dell’ hammond beat i Link Quartet da Piacenza, tra i pochi gruppi italiani a poter vantare due tour negli Stati Uniti Coast To Coast e per ultimi ma anche per primi, i nostri supereroi Calibro 35 che sicuramente non hanno bisogno di presentazioni.
Proprio a proposito della vocazione “globale” dell´etichetta mi piacerebbe sapere come avviene la fase di ricerca dei talenti. Cercate nel circuito live, ascoltate demos o altro?
Oggi con Facebook, Wetransfer e Skype è tutto molto più facile. Riceviamo di continuo demo da ogni parte del mondo. Tieni presente che la scena di cui stiamo parlando è piccolina e non ci sono molte etichette discografiche sopravvissute. Cerco sempre di ascoltare tutto quello che arriva se è il linea con i generi da noi trattati, anche se essendo piccoli possiamo permetterci di lavorare solo su un piccolo numero di uscite all’anno. Devo anche dire che la scelta poi è sempre complicatissima perché il livello delle produzioni che riceviamo è quasi sempre medio alto. Alcuni demo sono talmente ben fatti poi che decidiamo di farli uscire così come sono, come ad esempio è accaduto con il primo disco dei Dojo Cuts o “Midnight Feast of Jazz” di Nick Pride & The Pimptones.
Per quello che riguarda il vostro mercato, immagino che questo sia un pó lo specchio della succitata internazionalità dell´etichetta. Quali sono le nazioni nelle quali Record Kicks ha più successo e quali sono le vostre releases più vendute fin´ora?
Sicuramente il Giappone dove tutte le uscite della Record Kicks sono ripubblicate con libretto in Giapponese e bonus track dal nostro distributore, ma andiamo bene anche in Francia, Germania, Inghilterra e Spagna. In termini assoluti tra i dischi più venduti ci sono i primi volumi delle nostre compilation “SoulShaker” e “Let’s BOOGALOO“. Tra gli artist album, l’omonimo disco di debutto dei Baby Charles da Brighton, band che ha girato anche in Italia e che purtroppo si è sciolta subito prima di dare alla luce il seguito del loro bellissimo esordio, ed i Calibro 35 che è stato il primo disco della Record Kicks ad entrare nella classifica ufficiale dei dischi più venduti in Italia. Poi noi stampiamo molti 45 giri, il mio formato preferito in assoluto. Abbiamo calcolato che in questi ultimi anni, mettendoli tutti insieme, abbiamo venduto una pila di 45 giri più alta del Duomo di Milano.
A proposito, Calibro 35. Ci racconti come è avvenuto il vostro incontro?
Premetto che sono un fan di lungo corso dei Calibro 35 e li seguo sin dal loro primo disco su Cinedelic. L’incontro è avvenuto in maniera casuale, ci siamo visti con Tommi -Tommaso Colliva, il produttore dei Calibro- ad una serata che avevamo organizzato al Biko di Milano per festeggiare i 10 anni della Daptone Records, etichetta di Brooklyn con cui lavoriamo da anni e di cui siamo entrambi fan sfegatati. Parlando è venuto fuori che la stima era reciproca e che anche Tommi ci seguiva da parecchio, così da cosa è nata cosa. In più l’idea di uscire in tutto il mondo con un gruppo Italiano nell’anno del nostro decimo anniversario mi è piaceva tantissimo. Per via del roster e del genere trattato per anni ci hanno scambiati per inglesi e succede ancora spesso, mentre siamo di Milano.
È imminente l´arrivo in Italia di Hannah Williams ed i suoi Tastemakers. Ci racconti qualcosa di lei?
Siamo entrati i contatto dopo che ci avevano spedito un loro 45 giri autoprodotto e un demo con i pezzi che poi abbiamo registrato per l’album di debutto “A Hill of Feathers” uscito nel 2012. La lavorazione del disco è stata lunga e sono serviti quasi due anni per completarlo, ma una volta uscito gli attestati di stima da personaggi come Sharon Jones e Charles Bradley ci hanno riempito di orgoglio. “A Hill Of Feathers” è andato molto bene e ha portato i ragazzi a suonare in lungo e largo in giro per L’Europa fino in Grecia, dove abbiamo licenziato il primo singolo “Work It Out” alla Sony e sono delle superstar. Dopo uno stop forzato di 9 mesi dovuto alla nascita del primogenito di Hannah che ha lasciato a bocca asciutta un pò tutti, a Febbraio finalmente tornano in Italia -il 6 Febbraio al Circolo Magnolia Milano, il 7 Febbraio al Fishmarket Padova e l´8 Febbraio al Sonar di Colle Val D’Elsa- per recuperare i concerti che erano saltati in primavera. Hannah è un talento naturale e la sua storia sembra scritta sul libro della migliore tradizione Soul Americana. Il padre musicista l’ha spinta a cantare sin da quando era poco più che in fasce e lei ha iniziato prima in chiesa in diversi gruppi gospel e poi come leader del gruppo The S.O.N.G da cui provengono le coriste dei Tastemakers che sentite sull’album. Oltre a cantare suona la tromba e nonostante la giovane età è già titolare della cattedra di canto dell’università di Winchester, per la quale dirige anche il coro gospel dell’Università. Sul palco, rigorosamente scalza, è una belva, salta, canta e urla dando sempre tutto senza mai risparmiarsi. I suo concerti sono un concentrato di emozioni forti ed è praticamente impossibile non ballare al groove dei sui super-tight Tastemakers che la accompagnano. Ve li consiglio vivamente.
Tu sei anche molto attivo come dj ed organizzatore di concerti. Quali sono le tue prossime date o eventi che vedranno te o la label protagonista? E com’ è stato per te suonare in occasione del all-nighter organizzato dopo l´esibizione milanese di Charles Bradley?
A Milano da anni organizziamo serate come BOOGALOO da cui è nata anche la serie di compilation omonima e la Milano Funk & Soul Allnighter dedicata alle sonorità Northern Soul. Oltre alle già menzionate date Italiane di Hannah Williams Sabato 15 Febbraio al Biko organizziamo un party per l’uscita del nuovo volume 6 della compilation “Let’s Boogaloo” con super ospite il dj e collezionista inglese Ian Wright considerato da tutti il numero 1 in materia di deep funk e rare soul. A Marzo sempre al BIKO ci sarò il decimo anniversario della Milano Funk & Soul Allnighter e due concerti molto speciali dei Calibro 35 che, alcuni dischi e migliaia di chilometri dopo, ritornano al Biko dove per loro tutto è iniziato. Mentre per Aprile stiamo lavorando ad una super sorpresa bomba, tenete gli occhi aperti su www.recordkicks.com Il concerto di Charles Bradely al Bloom è stato incredibile, la sua storia è incredibile e Charles merita tutto il successo e l’attenzione che finalmente è riuscito ad ottenere. In occasione della data italiana abbiamo organizzato un vero e proprio “Charles Bradley Day” con la proiezione sin dal pomeriggio del bellissimo film-documentario sulla sua vita, che consiglio a tutti di vedere. Una serata fantastica così come era stata sempre al BLOOM quella con Sharon Jones & the Dap-Kings.
Quali sono i progetti e le prossime uscite Record Kicks per il 2014?
Oltre al già citato nuovo volume di “Let’s BOOGALOO” che sé stato compilato dal dj inglese Dean Rudland ed esce il 17 Febbraio, in primavera è atteso il nuovo disco degli americani Third Coast Kings che stiamo chiudendo proprio in queste ore. Nel 2014 faremo uscire anche il disco di debutto dei portoghesi Marta Ren & the Groovelvets prima di buttarci anima e corpo dentro il nuovo disco di Hannah Williams & The Tastemakers, che dovrebbe essere pronto per fine 2014.
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