Bel posto il Traffic, davvero, piccolo, con un bel bar a fine sala con la carta da parati alle pareti e una calda sensazione familiare. È proprio al bar che quando arrivo trovo un Cold Cave che beve distratto un “mischia mischia”. Ambiente un po’ così, troppi parka verdi e dr. Martens basse; del resto ormai è chiaro: i neo Hipster (tocca chiamarli neo visto la appellarsi continuo a un docet wikipediano che fa risalire il movimento agli anni 40) sono i paninari del terzo millennio, uniformati e massificati, gli manca il giornaletto col fumetto e uno slang appropriato che definisca il troppo giusto o il troppo scarso. Dentro a tutto questo packaging comunque interessante si muove Cold Cave con accompagnatrice strafiga addetta a synth e programmazione suoni. Nessun backstage, il ragazzo se ne sta tranquillo, affusolato al suo banchetto di merchandising, sorride a chi sorride, risponde a chi chiede e si lascia osservare da chi lo spia da lontano, ma non si avvicina come protocollo impone. Aprono i Russian Rose, onesto duo di casa che si muove tra synth e chitarre (non sono nemmeno male, davvero). Poi è il turno del nostro spilungone col ciuffetto che si prende il palco, carico, grintoso. Già con “Confetti”, terzo pezzo, ha in mano la sala che adesso e per fortuna ha abbandonato il distacco di pubblica osservanza. Lui ce la mette davvero tutta e fa niente se a volte il risultato è un po’ troppo urlato, va benissimo così, c’è spazio anche per qualche pezzo dai nuovi EP con una resa migliore rispetto a quella dell’Ipod, ma si sa… siamo tutti ad aspettare il tripudio finale di un concerto lungo il giusto. E allora, ecco che arriva il primo petardo con una ben eseguita “Icons of summer” (adesso è veramente caldo direbbe Zubin Mehta), poi arriva “The Great Pan is Dead”, urlata, sentita, cantata e vissuta. Da sola vale il prezzo del biglietto. Ne manca ancora una e poi si chiude. Arriva “Underworld Usa” a chiudere i giochi e viene via che è un piacere, liscia come i Montenegro del pre-concerto. Bene così spilungone, ti aspetto col nuovo disco. Alla prossima.