Il discoraccontato® che vi presentiamo oggi è realizzato dai Twomonkeys, duo nato a Brescia e cresciuto tra Berlino ed Amsterdam, che vi raccontano, traccia dopo traccia, il loro disco, “Psychobabe”. Nonostante sia uscito un po’ di tempo fa, merita sicuramente un ascolto.
Premessa:
le canzoni sono nate a volte con lentezza a volte nell’immediato, a volte volendo a volte non volendo, i suoni ci hanno aggredito senza ragione, altre volte li abbiamo soffocati noi.
non c’è ragione per cercare di capire come e perché nasce qualcosa, ciò che conta è che sia nato veramente.
Ciò che segue non è una descrizione ne un racconto di come nascono i brani di Psychobabe, per il fatto che è impossibile per noi poter definire precisi motivi che ci hanno spinto a farle nascere.
ciò che segue è:
Moon:
Ci siam svegliati nella notte e alzando lo sguardo nel cielo abbiamo visto la luna crepata….
son seguite molte esclamazioni e sussuri, mai è successa una cosa simile.
FuckFolk:
Ci hanno massacrato a suon di macchine, motori, luci e suoni.
Ora pieni di lividi e ossa rotte non possiamo che correre la corsa Acida.
Urlare non fa male.
Cadere è arrivare.
Macchine, motori, luci e suoni ancora impazzano, si schiantano…
Marshmellows:
sconvolti dall’atmosfera estenuante e frenetica della città ci siamo poi rifugiati nei negozi a masticare marshmellows per consolarci, attraverso la vetrina impallati al vetro ci sentivamo un po’ bambini.
CrazyDrive:
inserisci la musicassetta nell’autoradio della macchina e come un folle guida verso l’Africa, lontano da adesso.
Hai la voce storta tra le portiere dell’auto e canti a ripetizione come un nastro quasi sciolto dal caldo estivo.
MoreSpace:
una chitarra ti taglia in tre pezzi uguali, senza paura gettati dalla scogliera e poi ritorna indietro nel tempo.
Prendi un banjo e spaccalo con una pietra. Inginocchiati e prega che il Dio della terra ti salvi. Colorati il volto e rimani senza respiro alla fine di questa giornata.
Psycho:
Questo è il cucciolo di Psychobabe, figlio illegittimo di padri illegittimi.
Bambini piccoli attorno ti ordinano ti canticchiare una
filastrocca.
“Psycho , I was told you , He’s Psycho,
we all sit down in a circle”
Cry:
Ci mettevamo a letto ogni sera con i nastri che diffondevano storie e musica.
addormentarsi combaciava col nascere delle tracce fantasma.
inconscio e sogno, scimmie vaganti, riverberi infiniti, buchi nello spazio, spazi illimitati.
sentivamo le voci diffondersi nella camera.
Drama:
Che dramma, che giornata,
sempre la stessa cosa Melodramma.
Refrain:
Sembra un ritornello, sembra un pianoforte, ma l’ apparenza appare e non si lascia guardare.
Passeggiando con le mani in tasca sul marciapiede tra pozzanghere e olio colorato, all’improvviso son caduti due pianoforti dal cielo a distanza di metri, a distanza di minuti, a distanza di sette piedi dal nostro corpo vulnerabile.
piano a piano ci siamo chinati nelle dimore per riposare nei caldi letti dimenticati.
She Knows:
Lei lo sa, Lei lo dice a lui, lui lo dice a tutti, tutti lo sanno, tutti lo dicono tutti, tutti lo dicono a Lei e Lei lo sa, Lei lo dice a lui, lui lo dice a tutti, tutti lo sanno, tutti lo dicono a tutti, tutti lo dicono a Lei e Lei lo sa, Lei lo dice a lui, lui lo dice a tutti, tutti lo dicono a tutti, tutti lo dicono a Lei e Lei lo sa per sempre…….
Sacrifice:
sul volo di linea per il paradiso, c’è un avaria, la voce all’ interfono cerca di calmare i passeggeri a bordo, tutti estasiati dal tono di voce della donna rimangono incollati al sedile guardando fuori dal finestrino la fine.
Preferiscono sacrificarsi assieme accecati dal sole e accettano il loro destino,
Paradiso o sacrificio sono la medesima natura, purché si viva assieme il momento della fine stringendosi tutti collettivamente.
Niente di più romantico di un aereo nel cielo che precipita prima di raggiungere il paradiso.
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