Vi ricordate il 2008? Allora c’era un gran fermento attorno alle produzioni nu-rave, elettrofunk, fidget: la roba forte era marchiata Riotmaker, La Valigetta e Mad Decent; dubstep non era ancora una parolaccia, Soundcloud era alla sua alba e si andavano a cercare i giovani produttori sui Blogspot dei soliti ben informati.
Poi c’erano anche i Fake Blood che campionavano le Arabesque per I Think I Like It, ma forse era un anno dopo e di sicuro questa è un’altra storia.
Più o meno ad allora cominciò a girare il nome Herr Styler, poi cresciuti in fretta e presto apprezzati anche oltralpe, autori di collaborazioni con Moullinex e Scuola Furano e poi ospitati in casa Kitsuné.
Per andare al sodo, “Happiness Was a Light Sleeper” è il loro nuovo EP, è estremamente eterogeneo e riesce a toccare molte corde differenti nonostante si articoli in tre sole tracce e stia sotto i venti minuti.
L’album si apre con Necklace Forest, otto minuti e passa di ritmi tribali, cembali e battiti di mani tutti storti, che se la stessi ascoltando su un supporto fisico penseresti che salta invece no, è proprio così; insomma assomiglia a qualcosa che c’è dentro a “There Is Love in You”, il disco di Four Tet con le biglie.
“We Are The One” è la traccia più breve, un singolo potenziale che sta al centro d’un triangolo delimitato dai Knife di dieci anni fa, dai Metronomy e dai jingle pubblicitari, ma vi giuro che funziona. Eccome.
In chiusura “Pienzm”, a mio avviso la traccia più riuscita del disco, riprende gli elementi Fourtettiani -neologismo ad hoc– sentiti qualche minuto prima, inserendoli in una matrice house venata di acid novantiana che ne risulta dilatata e distorta.
Ora premete play qui sotto però.
─cortometraggio girato dal regista Edouard Plongeon (MGMT, Phoenix, Devendra Banhart)