Siamo effettivamente preparati al peggio. E dovreste esserlo anche voi. Dennis Rodman, dopo alcune prove cinematografiche decisamente incolore, è in procinto di diventare il protagonista di una nuova pellicola hollywoodiana. Il regista Tim Story ha deciso di raccontare la “missione” di “The Worm” in North Korea, e la sua più che strana relazione con il dittatore Kim Jong-Un.
Per chi si fosse perso qualcosa, in estrema sintesi possiamo dire che: Rodman è diventato inavvertitamente amico del capo di stato con la faccia più simpatica del globo. Tuttavia quando hai 31 anni e possiedi (si o no?) un potenziale nucleare e sei a tutti gli effetti un dittatore, tendi ad esser considerato pericoloso. Senza entrare nel merito di questioni altre, Dennis ha deciso di autoproclamarsi ambasciatore mondiale del Basket, ed ha raccolto l’invito dei nord-koreani, recandosi a Pyongyang.
Nel mezzo c’è tanto altro, una partita di basket in onore di Kim, con tanto di “Happy Birthday” personalmente eseguito da Rodman annesso, il contrasto con la CNN in diretta nazionale per questioni leggermente delicate, riguardanti i prigionieri americani in Korea, la riabilitazione al ritorno negli Stati Uniti.
La controversia della personalità di Rodman è fuori discussione, ora sul personaggio più assurdo della storia della NBA, sembra aver messo gli occhi Hollywood, in maniera decisa. Quanto sembrano lontani i tempi degli anelli con Michael Jordan e Pippen. In bocca al lupo Worm, siam sicuri che ti saresti trovato bene anche qui da noi, in Italia c’è Giovanardi che muore dalla voglia di conoscerti.