In quarta elementare facevamo questa cosa lunghissima di ricalcare le piantine dal libro di geografia con la carta da forno. Ognuno aveva la sua collezione di regioni italiane fragilissime, la mia preferita era la Basilicata. A parte il nome che è bellissimo, b a s i l i c a t a, ha come capoluogo Potenza, quindi è chiaramente una forza. Che poi uno pensa la mia preferita è chiaramente il Molise o la Valle d’Aosta che sono minuscolissime e marroni e invece tanto si disegnavano vicino al Piemonte e all’Abruzzo. Si disegnavano per primi i fiumi e i laghi con la matita azzurra con tute quelle infinite ramificazioni immissari emissari affluenti foce a delta o estuario. Le montagne andavano marroni, le colline gialle e le pianure verdi. Le colline gialle? Le colline gialle. Poi andava a finire che si rovinava tutto scrivendo i capoluoghi con il trattopen, nemico micidiale dei polsi appoggiati ai fogli. Le punte delle matite si spezzano di regola proprio nel mar mediterraneo, colorato velocissimo perché poi iniziavano i cartoni. Non si poteva nemmeno dire Mamma mi colori la pianura padana? perché i genitori hanno questa malattia strana in cui non sono capaci a colorare male come i bambini ma devono dipingere per forza ogni volta la cappella Sistina. Barbora Veselá fa la stessa cosa ma ci costruisce le scarpe (bellissime). Puoi portarti in giro il Canada o l’Argentina, stare fermi è come viaggiare lontanissimo. https://vimeo.com/76175542