Arrivati a questo disco, penso che RAM dei Daft Punk abbia tracciato una nuova/vecchia maniera di fare musica. “Glow”, l’atteso esordio di Tensnake ne è una notevole conferma, tanto quanto è vero il fatto che quest’anno sarà quello dell’omaggio a Stevie Wonder, Michael Jackson e Prince. L’esordio si muove dentro queste tracce ed è il compito in classe di un artista che ha pensato bene, anzi benissimo di non bruciare le trappe dopo un esordio pirotecnico com’è stato “Coma Cat”, accompagnato da un altro pezzaccio come “Need your lovin”, un paio di bei mixtape e una compila Defected (sotto l’egida di Dimitri from Paris). Che a Tensnake piaccia una certa maniera di interpretare una certa corrente anni 80 è risaputo, ecco allora rispuntare i sinth tanto cari al Prince di “I would die for you” in “Feel of Love” con il feat da urlo di Jamie Lidell. Come un po’ in tutti i pezzi, risalgono qua e là i ricordi di “Purple Rain” (“58 bpm”) presenti nelle drum machine così glamour e in un generale sottofondo ai pezzi ritmati. Allo stesso modo, è un pezzo come “No colour” a la maniere du Daft Punk di “Make love” a ricordare i due francesi anche prendendo strade di evoluzione diverse (bello il vocal). Lo Stevie Wonder del periodo ’80 passa a salutare in “Selfish” e ti sfido a star fermo e a raccontarmi quanti singoli ci sono in questa colla di album. È un album fresco, primaverile, volutamente 80s anche se fuori da quel suono maledettamente modaiolo di allora. E allora ti prego dimmi se dentro a sto trionfo poteva mancare “prezzemolin” Nile Rodger, pilota di un aquilone sbarazzino come “Love Sublime”. In ultimo, Tensnake non dimentica il suono Defected e Master at Work a cui regala delle five a.m. track come “Good enough to keep”, “See right through” e “No relief”. Infine, è piacevole anche il sax tanto “Liberi Liberi” o “Postilijonen” di “Things left to say”. Te le ho raccontate quasi tutte, adesso le altre ce le possiamo anche sentire insieme se no dici che ti disturbo. Ti dico solo alla fine come valuto un capolavoro. Per me un capolavoro è quando non ce n’è una brutta, quando passa la prova Fitwalkin della mattina presto, quando mi accompagna durante la fase iniziale del Ragù, quando mi fa star bene con la donna mia, ecco, Tensnake per me queste prove le ha passate tutte, ma proprio. A mani basse, in scioltezza. Lascia stare chi ti dirà che non è niente di nuovo e chi ti dice che “sì, vabbè… che palle questa dance” o chi ti dice che magari non inventa niente. Stacanovisti del dj set con mancanza cronica di figa da cinquanta persone. Ascolta le ragioni del cuore, questo è un capolavoro che finisce già a Marzo in top ten a fine anno, ciao.