La parte che più mi piace di Passaporto è quando gli illustratori rispondono alle mail. C’è chi si mostra onorato, chi smarrito, qualcuno penserà che si tratta dell’ennesima intervista ai giovani talenti italiani. E poi c’è chi mi risponde ”grazie, mi sono molto divertito”. Ecco, Johnny Cobalto è uno di questi.
Cobalto come la pietra o cobalto come il colore?
Come il colore, anche se non mi fa impazzire. Forse preferisco la pietra. Te lo dico la prossima volta.
Non dirmi che Parra non è uno dei tuoi disegnatori preferiti.
Beccato! Parra è bravissimo: amo il suo lavoro e ha decisamente influenzato il mio stile. Il muro che ha dipinto al Moma di San Francisco mi fa letteralmente impazzire, darei un rene a scelta e il piede destro per avere una parete di casa mia fatta da lui.
Avevi paura dei mostri da bambino?
No. Cioè, i mostri mi sono sempre piaciuti (tutti, nessuno escluso), ma una notte di tipo 20 anni fa ho sognato un lupo che veniva a farmi malissimo mentre giocavo in cortile. E’ stata una nottata di merda, ma nonostante ciò non ho nulla contro i lupi, anzi: ne disegno a iosa.
T-shirt, iPhone case, tote bag: l’illustrazione contemporanea è più adatta al supporto gadget che alla tela?
Non credo sia così, o perlomeno: illustrazioni vettoriali o lavori di grafica (calligrafia, 3D e compagnia bella) possono avere più senso su una maglietta piuttosto che stampati/dipinti su una tela (parere personalissimo). Va anche detto che purtroppo oggi come oggi per molti non è facilissimo arrivare a fine mese vendendo disegni e quindi, partendo dal presupposto che disegnerei anche se fossi l’ultimo uomo rimasto sulla terra, a volte è necessario scendere a compromessi.
Ci mandi una fotografia della scrivania su cui stai lavorando in questo momento?
Ormai ho intervistato un discreto numero di illustratori italiani e la domanda a qualcuno doveva pur toccare. Non pensi che vi ispiriate un po’ tutti gli uni agli altri?
Bella questa! Di sicuro posso dirmi abbagliato dalla scena contemporanea italiana: Olimpia Zagnoli, Mauro Gatti, Alessandro Giorgini, Riccardo Guasco e non farmi continuare perché finisco di citarli tra due ore. Il mio subconscio (il mio subconscio?) prende sicuramente spunto dal lavoro di moltissimi illustratori; la fortuna è quella di avere a disposizione un gran bel panorama di stili estremamente diversi tra loro che ti fanno venire una voglia assurda di disegnare.
Di chi sono le braccia tatuate sul tuo sito?
Sono di più persone, tutti amici che hanno deciso di impazzire simultaneamente donandomi braccia da tatuare. Gli voglio un mondo di bene.
Se dovessi lavorare a vita su commissioni che non ti piacciono, lasceresti questo mestiere o continueresti ugualmente?
Aiuto. Faccio fatica a rispondere perché fondamentalmente preferirei comunque disegnare piuttosto che fare altro, ma allo stesso tempo non trarre soddisfazioni dal mio lavoro sarebbe drammatico. Probabilmente tenterei di sopravvivere trovando il tempo di lavorare a progetti personali. In ogni caso non finirei mai a dirigere il traffico.
Le opinioni di cui ti fidi di più.
Il commento di uno sconosciuto è senz’altro importantissimo, che sia o meno positivo tendi comunque a pensare sia sincero. Detto questo, credo anche alle parole di chi mi conosce bene, soprattutto quelle più critiche.
Se ti dico Dance Like Shaquille O’Neal, cosa mi disegni?