L’ultimo album di William Tyler “Impossible Truth”, sfida le sfere celesti, in cui l’interprete, armato della sua chitarra e della sua purezza d’animo, è consapevole che le domande, per quanto dure, non possono ferire. Il chitarrista di Nashville apre visioni di nuovi continenti con i suoi pattern di conquista (“The Last Residents Of Westfall”, la dronica “Cadillac Desert”), con i suoi lamenti blues-western e con le sue conversazioni tra fantasmi. La musica di Tyler è liturgica, trascendente, nel senso che sembra aderire, monolitica, a canoni prefissati: tutto è prevedibilmente splendente, o prevedibilmente drammatico.