Forse non sapevate che l’ equinozio di primavera non ha una data fissa. Nel 2014 si verifica proprio oggi, 20 Marzo. Ognuno vive questa stagione in maniera differente: chi come preludio all’estate, chi come esperienza formativa, quasi mistica, fatta di crisi introspettive, miste alle prese di coscienza dei cambiamenti in atto. Sul piano delle tematiche discorsive, invece, durante lo spring time si assiste ad un’unica tendenza che consta dell’ attribuire la causa, il motivo primo di ogni bene o male alla primavera stessa. Fame, allergia, sonno, stanchezza, debolezza, malessere, innamoramenti, insonnia, nervosismo, abulia. Per non parlare degli esseri di sesso maschile ormone-dominati.
E se la PRIMAVERA non fosse una semplice stagione, ma una sorta di entità dotata di autonomia e potere decisionale? Se fosse insomma una divinità in piena regola? Come agirebbe dinanzi a questa immotivata profanazione del suo nome e del suo essere? Giustizia la muoverebbe ad allestire una sorta di oltre regno che per comodità e fantasia chiameremo HELLSPRING, dove ciascuno verrebbe collocato, a seconda del disturbo manifestato nel periodo e dove dovrebbe fare i conti con la legge del contrappasso per similitudine o per opposizione. Proprio come Dante docet.
Proprio sotto il giardino dei misteri, quello dell’omonimo libro, si apre questo regno sui generis. I primi in cui ci si può imbattere, come dimostra lo schema, sono gli INDIFFERENTI, quelli per cui una stagione vale l’altra, tanto loro manco se ne accorgono. Devono mondare il loro peccato raccogliendo per l’eternità fiori di pesco e grappoli d’uva, cercando di stillarne un vino altamente primaverile, giudicato dalla divinità stessa. Insomma, dopo tanta indifferenza, devono mostrare cura per qualcosa.
Subito dopo lo spazio destinato al TRIONFO DI PIANTE RAMPICANTI, c’è il settore dei DEFRAUDATI capeggiato dai DIGIUNANTI, quelli che soffrono di inappetenza cronica: per tale motivo sono destinati a riempirsi solo il cervello di aria fritta guardando i programmi di Barbara D’Urso per l’eternità. Seguono gli SPOSSATI, quelli che “siamo sempre stanchi/ci mancano le forze”: destinati al riposo forzato su sterpaglie urticanti, passano l’eternità a grattarsi; gli ALLERGICI, quelli che non parlano ma starnutiscono in vita e per l’eternità, nell’attesa degli antistaminici. Gli INSONNI con le loro notti bianche dostoevskjiane, sono destinati a contare le pecore nei secoli dei secoli e dulcis in fundo gli ABULICI, quelli che “non hanno voglia di fare niente”, quelli a cui la vita scivola addosso: sono chiamati a recuperare gli antistaminici per i compagni allergici, risolvendo complessi rebus.
Subito dopo le STERPAGLIE DI ORTICHE e la RADURA COI NIDI DI VESPE c’è il settore degli INCONTINENTI, con gli ASSONNATI in prima linea, quelli che “dormio ergo sum”, condannati a dormire con il sole primaverile puntato sui loro visi, che prima li stordisce e poi ne disturba il sonno. Insomma un faticoso riposo eterno il loro. Seguono poi gli AFFAMATI: sospinti dall’eterno bisogno di saziarsi sono chiamati ad inventarsi cibi con a disposizione solo la terra, le piante e l’acqua. Chiudono i MR LOVER LOVER destinati a suonare trombette nell’indifferenza generale del gentil sesso.
Dopo la TEMPESTA DI POLLINE, si ritrova il settore degli ANSIOSI CONTRO SE STESSI. Apre tale formazione il gruppo dei DIETISTI D’EMERGENZA, quelli che vivono questi mesi proiettati alla prova più pericolosa di tutte … la prova costume. Sono destinati a struggersi nel pensiero di un’estate che non arriverà mai. Tanto nell’oltre regno è sempre primavera. I PALESTROFILI seguono la falsariga dei primi solo che accompagnano all’accortezza per il cibo un discreto numero di ore in palestra: devono sollevare i pesi nei secoli dei secoli perché non appena smettono il muscolo si affloscia. Poi ci sono gli IPOCONDRIACI, quelli che sono convinti che manco ci arriveranno all’estate perché un virus di misteriosa entità tiene sotto minaccia la loro salute. Dedicano l’eternità a scoprire quale possa essere.
Al di sotto dello spazio destinato all’ULULATO DI ZEFIRO, l’oltre regno presenta il settore degli ANTISOCIALI, che pur essendo tipici di tutte le stagioni, in primavera traggono nuova linfa vitale a causa di un altro nemico da non sottovalutare: la luce. Esso si compone di due categorie: i MISANTROPI, quelli dell’homo homini lupus di memoria hobbsiana, condannati a stare tutti VICINI VICINI pur non tollerandosi affatto ed i MANIACI DEPRESSIVI, quelli stile Robert De Niro in TAXI DRIVER “Ma dici a me? Non ci sono che io qui. Ce l’hai con me?”, costretti a recitare in eterno la scena davanti ad uno specchio, muniti di pistola giocattolo.
Il non plus ultra dell’oltre regno è rappresentato dalla sala botticelliana all’interno della quale è proiettata ad aeternum sulle pareti di un muro dai colori pastello LA PRIMAVERA del Botticelli accompagnata dalla astrusa spiegazione degli elementi simbolici e figurativi del dipinto dello storico dell’arte Giulio Carlo Argan. Uno spettacolo tale da far rimpiangere la visione della corazzata Potemkin anche a chi non l’ha mai vista. Allora sappiatelo : chi di primavera ferisce … di Primavera perisce.